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martedì 6 novembre 2018

L'apprendista geniale - recensione

 

 

L'apprendista geniale

 

Autore: Anna Dalton
Prima edizione: 30 Agosto 2018
Lingua originale: italiano

 

 

 

Personaggi

 

  • Giorgio Risi, padre di Andrea

  • Beth Doyle, madre di Andrea

  • Serpi, guardiana del campus Longjoy 

  • Kyogai, direttore del campus Longjoy

  • Sarti, prof di tecniche di scrittura

  • Jules, prof di storia contemporanea

  • un tedesco, prof di storia giornalismo

  • Zorzi, prof di filologia

  • Brighton, prof di Economics

  • Aldrin, prof di News Making

  • Kotov, storia del giornalismo russo

  • Barbara Rei, Barbie, nemica di Andrea

  • Daniele, Edipone, nemico di Andrea

  • Lana, del secondo anno, nemica di Andrea

  • "Joker" Meier di Ginevra, amico di Andrea

  • "Andre" un altro borsista, amico di Andrea

  • "Marilyn" Meir una tipa dark, amica di Andrea

  • Levis, un hacker del secondo anno, amico di Andrea

  • Uno, "Granada", un gay del secondo, amico di Andrea 

  • Ted, amico di Andre

  • Secchio, amico di Andre

  • Venier, preside dell'asilo

  • Rina, bidella dell'asilo

  • Renatino, alunno dell'asilo

  • Egidio, alunno dell'asilo

  • Samantha, alunna dell'asilo

  • Diletta, alunna dell'asilo

  • Michele, alunno dell'asilo

  • Luca, alunno dell'asilo

 

 

Riassunto

 

Andrea Doyle a 9 anni adorava guardare sua madre Beth lavorare al computer, era una giornalista, la direttrice del giornale "Irish Times" di Dublino.

 

——— Primo Semestre ———

 

Andrea arriva a Venezia e cerca di farsi strada fino all’isola dei santi per raggiungere il Longjoy College, la scuola che le avrebbe permesso di diventare una giornalista professionista. 
 Il rinomato e facoltoso collage sorge sull’isola ed era un antico monastero.

Andrea è una mezzosangue irlandese e ha vissuto otto anni a San Neri dove ha frequentato le scuole medie e le superiori vedendo spesso messa la parte considerata una nerd.

La signorina Serpi è la segretaria e la guardiana del campus e le indica acidamente dove trovare la sua stanza. Al campus i dormitori e la mensa si trovano nell’ala ovest  mentre nella est ci sono le aule, la biblioteca, la sala studio e la segreteria. Raggiunta la stanza 44 Andrea si ritrova un ragazzo di nome Uno, è spagnolo e gay del secondo anno.

Il giorno dopo incontra il direttore Kyogai, un giapponese che le consegna libretto e le ricorda che ogni anno sono ammessi solo 30 alunni di cui solo due borsisti. 

Dopo la morte della madre, quando Andrea aveva 10 anni con suo padre Giorgio Risi si era trasferita a San Neri, il paese natale di lui. 

Andrea chiama il padre al telefono per salutarlo e si ripromettono di sentirsi ogni venerdì, il giorno libero di Giorgio, era il portiere di un albergo. Poi Andrea ripensa al giornale cittadino che aveva messo su e faceva circolare con una ventina di copie al paese, il Doyle news, fatto di notizie paesane che poi aveva dovuto chiudere in vista della sua esperienza universitaria, con grande disappunto di tutti i compaesani.

La prima lezione è con Rodolfo Sarti, prof di tecniche di scrittura e vicepreside.
Andrea viene accolta da un gruppetto che la nota grazie alla sua maglietta di Star Wars e proprio per questo viene soprannominata da loro Leia.
I suoi nuovi amici sono:
"Joker" Meier di Ginevra, con i capelli verdi e gli occhi azzurri
"Andre" un altro borsista
"Marilyn" una tipa dark che non apprezza molto Andrea.

I nuovi nemici invece sono: 
L'acida gallina bionda riccona, Barbara Rei che Andrea soprannomina Barbie. Barbara aveva subito squadrato e attaccato Andrea dicendole che sarebbe stata lei ad andare allo stage al New Yorker di New York offerto a miglior studente nel corso dei tre anni a venire.
Daniele, soprannominato Edipone, il ricco e bello ragazzo di Barbie che puntualmente schernisce Joker e gli altri appoggiato dal suo gruppo.

Andrea trova lavoro in un asilo nella Giudecca, l’isola più grande della laguna. La preside la signora Venier aveva messo un annuncio sul giornale per trovare un insegnante di inglese per i bambini in quanto i genitori ne sentivano l’esigenza. La Venier è convinta che l’esperimento sarebbe stato un fallimento. Andrea conosce anche la bidella Rina.

La prossima professoressa che Andrea conosce è la Jules, insegna storia contemporanea. 


Andrea comincia a insegnare all’asilo e si ritrova a dover fronteggiare 11 bambini tra i quattro e i cinque anni iperattivi, maleducati e selvaggi.
Il nuovo lavoro le da l’ispirazione per scrivere un articolo per il suo vecchio giornale paesano, lo avrebbe avviato di nuovo parlando delle vicende nella sua nuova vita.

La Zorzi è una vecchia professoressa di filologia. 
Nel frattempo Barbara continua a punzecchiare Andrea cosicché Marylin decide di vendicarsi mentre Joker comincia a fare delle avances ad Andrea.
Continuano le lezioni all’asilo e gli scontri con la vicepreside e la bidella, continuano le lezioni al campus. 

Uno porta Andrea ad incontrare alcuni suoi amici: Levis della stanza 30, non esce mai perché è un hacker ma ha sempre dell’alcol da barattare per gli appunti. Poi alla stanza 40 c’è Jean, che si rivela essere proprio Joker. Uno lo conosceva perché avevano fatto l’anno precedente insieme, Joker è ripetente. Si ritrovano tutti nella stanza di Joker, arrivano anche Marylin e Andre che chiama Uno con il soprannome che gli hanno scelto ovvero Granada. Bevono e poi quando Andrea esce un attimo per prendere un po’ d’aria trova una porta per il tetto e ci porta gli altri, decidono che quello sarebbe stato il loro luogo segreto. 
Mentre Barbie continua i suoi soprusi Marylin comincia ad organizzare una punizione esemplare. Nel frattempo Andrea è sempre più innamorata di Joker e scopre che l’anno scorso aveva dovuto abbandonare gli studi per tornare a casa Ginevra ma non se la sente di chiedergli come mai.
Il professori di storia del giornalismo è un tedesco piuttosto severo.

Marylin comincio ad attuare il suo piano riuscendo a baciare il ragazzo di Barbara così che avendo quel segreto da mantenere sia ricattabile. 
I ragazzi organizzano una festa sul tetto e quasi non vengono sorpresi dalla custode.
Andrea però vede Joker baciare Lana, un’amica svedese di Marylin del secondo anno.
Un giorno Joker va a trovare Andrea sul lavoro, è piuttosto sconsolato che pensa quasi di voler lasciare la scuola.

Uno dice a Andrea che Andre è segretamente innamorato di Marilyn e che lei invece è persa dietro a un misterioso avvocato. Inoltre la informa che Joker e Lana fanno coppia fissa, mentre lui è una specie di Latin Lover.
Joker viene visto a parlare con il professore di storia di giornalismo, il tedesco, sembravano conoscersi bene.

Marilyn dice ad Andrea che ha capito perfettamente che le piace Joker e vorebbe fare qualcosa per lei ma Andrea rifiuta l’aiuto. Nel frattempo il professore tedesco comincia a considerarla una poco di buono, distratta proprio da Joker durante le lezioni, Andrea non riesce neanche a rispondere alle sue domande. Joker sembra avere qualche problema di salute ma non ne fa parola.

Il 20 dicembre iniziano le vacanze di Natale e il campus si svuota, tornano tutti a casa e anche a Andrea torna da suo padre a San Neri. Incontra tutti i vecchi lettori e gli amici dell'albergo e nel frattempo studia, a gennaio ci sarebbero stati gli esami.

 


——— Secondo Semestre ———

 

Ritornati tutti a scuola Joker non si vede, Andrea lo aspetta davanti alla porta finché a notte fonda non torna dalle vacanze. Si scambiano un bacio fuggevole che poi rimane lì sospeso.

Iniziano gli esami, prima storia del giornalismo e poi quello di storia contemporanea durante il quale Barbara finge di chiedere un aiuto ad Andrea e quando la professoressa Jules vede qualcosa dice che era stata Andrea a chiederle un suggerimento così che Andrea si becca un asterisco. (Tre asterischi e si viene espulsi).

Joker invece abbandono l’esame, sembra molto distaccato dagli altri ma continua a mantenere il mistero. 

Marilyn dice ad Andrea che Lana sicuramente si droga e forse anche Joker, forse è quello il suo problema. 

Joker salta poi completamente l’esame di filologia e quando non si presenta a una festa che viene fatta per inaugurare il semestre in arrivo Andrea si preoccupa bussa alla sua porta ma non risponde, si fa dare le chiavi dalla guardiana e lo trova in una pozza di sangue.
Uno chiama di nascosto un dottore amico suo e scoprono che Joker era svenuto per via degli psicofarmaci che prendeva e aveva sbattuto la testa cadendo. 
Dopo l’articolo per Sarti finiscono finalmente gli esami ed escono i risultati. Andrea prende tutti 30 tranne 18 per l’articolo e quindi decide di rifiutare il voto e di rifarlo a giugno. Joker invece deve rifare tre esami su quattro allora per aiutarlo tutti i suoi amici decidono di organizzare un gruppo di studio che si sarebbe ritrovato 2 o 3 sere a settimana in biblioteca.

Il lavoro all'asilo va sempre avanti e Andrea si trova quasi a sopportare quei bambini che inizialmente odiava, inizia il secondo semestre e due delle quattro nuove materie sono con sua grande felicità in inglese. 
Economics con Brighton, News Making con Aldrin.
Con Joker invece è tutto bloccato e Uno le consiglia di farsi avanti lei.

Il giorno di carnevale Andrea è l’unica a mascherarsi, indossa il costume di Yoda che le ha invitato il padre anche a lezione e viene derisa da tutti. Lo indossa anche all’asilo poi finito di lavorare segue una folla di gente mascherata fino a Piazza San Marco piena di maschere e rimane lì fino a mezzanotte. Sul battello di ritorno incontra Barbara che le fa notare che avrebbe avvertito tutti del fatto che non era rientrata in orario, lei e il ragazzo invece si erano fatti fare un permesso. Così Andrea prendere il secondo asterisco 
Andrea dice a Joker che è speciale ma lui sembra non aver capito e continua a stare con lana.

Una sera Marilyn chiama Andrea sul tetto e le confessa che il suo avvocato le ha dato uno schiaffo. Per quanto Andrea le dica che è meglio che lo lasci perdere Marilyn non ci pensa neanche.

La professoressa Aldrin informa Andrea che era una collega della madre e le augura di completare il corso di studi.

Arriva la primavera e la preside dell’asilo è sempre contro Andrea e le propone un test con un professionista di Cambridge a fine anno per valutare i suoi studenti e quindi il suo operato. Nel frattempo Barbara se la prende con Marilyn, pensa che stia girando troppo intorno al suo Daniele

Andrea infine capisce che Joker non sarà mai il suo ragazzo e quindi decide di non sperarci più. Tra lei e Barbara c’è una specie di sfida come se solo loro due fossero in gara per contendersi lo stage al New Yorker.

Arriva maggio e Andrea è sempre più contenta del suo lavoro all'asilo. Dato che si stanno avvicinando gli esami, gli amici si vedono molto spesso in biblioteca fino a notte fonda e studiano tutti insieme. Joker sembra star meglio. 

Poi arrivano e passano anche gli esami e manca solo l’ultimo l’articolo per Sarti ma Andrea non sa ancora come parlare di se stessa in modo convincente così che chiede aiuto alla professoressa Aldrin, le dice di essere sincera.

Finiti gli esami gli amici si ritrovano sul tetto manca solo Marilyn che all'improvviso chiama e chiede loro aiuto, l’avvocato l'ha trattata di nuovo male. Uno, Andre, Joker e Andrea si precipitano all’indirizzo che lei gli manda e riescono a sopraffare l’avvocato solo grazie a Daniele che passava di lì per caso. Durante il tentativo di salvataggio Andre si rompe un braccio e quindi sono costretti ad andare al pronto soccorso.
Andrea e Joker aspettano fuori e in quel momento lui comincia a parlar chiaro: l’anno precedente aveva abbandonato gli studi quando suo fratello una volta smessi gli psicofarmaci si era suicidato. Avevo cominciato poi a prenderli anche lui e anche a drogarsi grazie a Lana ma era comunque difficile affrontare quel dolore soprattutto quando a Natale era ritornato a casa e aveva affrontato maggiormente quella perdita.
Andrea cerca di consolarlo e poi si baciano. Sono le tre di notte passate quando tornano a scuola, tutti insieme nella barca di ritorno all’isola ben oltre l’orario consentito.

Andrea deve correre a prepararsi perché ben presto avrebbe avuto la lezione valutativa all’asilo quella in cui uno specialista di Cambridge avrebbe esaminato il suo lavoro. Le cose vanno piuttosto bene e anche un bambino che si era mostrato sempre muto aveva risposto alla grande. Infine però aveva aggredito Rino che aveva maltrattato suo fratello. Quando la preside comincia dire di voler licenziare Andrea interviene lei stessa e dice a tutti che la bidella ha dei modi poco adeguati all’asilo. Interviene poi anche l’uomo di Cambridge che dice che se Andrea è libera da ogni impegno l'avrebbe assunta nella sua sede di Cambridge a Venezia.

Escono i risultati e Andrea scopre con orgoglio di aver preso il massimo dei voti in tutte le materie. Anche i suoi amici sono andati alla grande e Joker ha recuperato tutte le materie così che potrà di nuovo frequentare quella scuola. Il preside chiama Andrea e le fa capire che sa della loro uscita in barca e del rientro troppo tardivo ma le dà una possibilità: invece di metterle quell'asterisco che l'avrebbe espulsa le dice che l’anno prossimo avrebbe cominciato con un asterisco. Uscita dalla stanza del preside incontra Barbara, le confessa che era stata lei ad avvertire il preside.

Joker innanzitutto dice ad Andrea che ho lasciato Lana, ha capito che Andrea era quella che era lì per lui mentre Lana era lì solo per lei. Si baciano e poi lui le dice che quell'estate avrebbe fatto uno stage alla redazione del facoltoso giornale di suo padre e le chiede di accompagnarlo. Andrea inizialmente dice di sì ma poi ci ripensa, ha bisogno di tempo per se stessa e sarebbe ritornata alla sua città paese.

Così se ne vanno tutti, si sarebbero rivisti di li a tre mesi.

 

 

Commento


⭐️ (1/5)

Penso che questo libro faccia parte di una serie di progetti che tendono solo a vendere delle pagine vuote. Ormai è consuetudine che personaggi che non sono scrittori si improvvisano tali, come YouTubers, gente che parla in televisione e ora anche attrici e attori. Tutti personaggi già fatti che hanno al seguito più o meno fans e quindi l’editore pensa bene che se queste persone scrivono un libro molti dei suddetti fans se lo vanno a leggere. Così chi non ha mai scritto si ritrova a riempire delle pagine ma è un po’ come cantare, tutti con un buon maestro riescono ad essere intonati, sì, il canto è solo una modulazione della voce così come scrivere è appoggiare la penna sul foglio o ormai riempire un foglio di Word. Ma canticchiar sotto la doccia anche se in modo intonato non è uguale ad essere un cantante eccellente, non è uguale a saper comporre una melodia creare una canzone, cantarla, essere come magari Freddy Mercury, Lady Gaga o Adele o altri cantanti che quando li senti ti fanno star bene. Tutto ciò per dire che al giorno d’oggi alcuni hanno un canale privilegiato, scrivono un libro sapendo che in virtù del fatto che sono già abbastanza celebri non riceveranno mai un no come le persone “normali“. Magari un po’ di fantasia di base ce l’hanno tutti basta prendere le azioni che si susseguono nella vita quotidiana e cambiare i nomi ed ecco pronta una storia, poi verranno senz’altro aiutati. Ma che senso a leggere queste storie per un lettore? Ho sempre considerato i libri una via di fuga, mi estraneo dalla mia realtà e entro in quella di un personaggio, uso il suo modo di vedere e pensare, conosco altri personaggi che sono vivi e pulsanti tra quelle pagine capaci di comporre nella mia testa un film. 

Premetto che io non conoscevo assolutamente la scrittrice, non guardo la televisione e non mi interesso assolutamente di gossip. Voglio però specificare che non è che non guardo la televisione nel senso che non ce l’ho, non guardo le fiction, le pubblicità, i programmi di cosiddetto intrattenimento...guardò film veri. Quindi ho preso e letto questo libro senza neanche sapere chi lo aveva scritto, non avevo letto neanche il nome, perché mi dovrebbe interessare?? Poi però leggendo alcune recensioni dopo averlo letto e essermi fatta una mia idea ho deciso di vedere chi lo aveva scritto.

Che cosa è successo in questo libro? Non è mai iniziato, non c’è niente, è di una povertà pazzesca, è come la suddetta canzone sotto la doccia, dà soddisfazione a chi canta ma non a chi la sente. Abbiamo un background mediocre di luoghi e persone descritti in modo sommario in cui non si svolge nessuna trama. Sono stati presentati  più o meno cinque o sei personaggi che stanno in questo college che non esiste, hanno frequentato l’anno, hanno fatto amicizia e poi? È finito l’anno scolastico e tanti saluti. Manca l’antagonista, manca l’obiettivo, manca il plot, non è possibile che la storia è solo l’anno scolastico? Ma è una cosa talmente noiosa che diventa raccapricciante. Ma neanche Rosamunde Pilcher con quella collana di libri Rosa ha mai fatto una cosa così banale.
Ho trovato delle somiglianze davvero preoccupanti che più che somiglianze rischiano di cadere nella copiatura tra questo libro e Harry Potter e soprattutto tra questo libro e Fallen. 

Cominciamo con Harry Potter, il background scolastico è descritto molto meno qui infatti siamo a 270 pagine con righe scritte larghe però la struttura quella c’è: una nuova scuola, primo anno scolastico, un gruppo di persone,  gli esami che si svolgono esattamente come i gufo e i mago, alcuni professori con delle materie, una scuola isolata per pochi eletti (forse in questo libro anche troppo pochi). Fino a qui pressoché uguale. Poi però cosa succede su Harry Potter? Sopra tutto ciò c’è la trama, la scuola è un sottofondo, non è che il plot di tutti quei sette anni era raccontarci come andavano a finire gli esami. Invece in questo libro non c’è niente, la scuola e basta.

Altre somiglianze sono con Fallen, il primo libro. Sono riuscito addirittura ad accoppiare i personaggi, è una cosa preoccupante da quanto è uguale però anche lì la scuola e le dinamiche studentesche erano un background per una trama. Ecco come li ho individuati:
Andrea - Luce, eterno cliché della ragazza che arriva a scuola
Barbie - Molly, la tipa cattiva che ti mette i bastoni tra le ruote
Joker - Cam, bello e tenebroso e problematico ma che ama la protagonista 
Levis - Roland, lo spacciatore di mercanzie 
Marilyn - Arianne, una tipa dark ma amica della protagonista 

Feste in camera alla Longjoy come alla Sword and Cross.

Poi qui abbiamo anche un gay per essere politically correct ma è così una caricatura che non so se sia un omaggio alla categoria o una presa in giro. 
Come dicevo manca l’antagonista, che problemi ha Andrea? Ha trovato gli amici, ha trovato il lavoro, ha trovato la scuola con la borsa di studio… Ha una compagna un po’ bulla che comunque è una sola, la riccona Barbara la prende in giro una volta al mese. Ma Barbara non fa che sottolineare gli sbagli di Andrea perché effettivamente non è che Barbara l’abbia malmenata, presa in giro pesantemente, ha sempre e solo sfruttato quei momenti di stupidità di Andrea. Rimane sempre tutto molto blando, Barbara non fa niente, non è cattiva, non è neanche un bullo perché poi comunque Andrea ha gli amici, un conto è affrontare un bullo da solo un altro conto è farlo con gli amici. Indice che chi scrive non è mai stato bullizzato.
Andrea non sarà mai sottomessa da questa Barbara non perché è forte (o resiliente come più volte si proclama)  ma perché non è sola. Quindi Barbara non è un nemico è solo un inconveniente, un non amico. Suo Harry Potter Malfoy era più malefico ma anche lui non era mai un nemico vero e proprio, piuttosto solo antipatico.
Un paio di non amici anche all’asilo: la bidella Rina e la preside Venier. Entrambe mettono i bastoni fra le ruote ad Andrea senza un perché. Ma questo che antagonismo è? L’asilo non è neanche la parte principale del libro, anzi l’ho trovata  quasi inutile e spesso ridondante. Se non c’era il libro filava lo stesso. Però queste due vengono presentate come le maggiori nemiche di Andrea. Che poi è tutta cattiveria gratuita perché la bidella dovrebbe essere stronza nei confronti di una che lavora lì? Lo stesso vale per la preside, tutto astio che non ha senso perché l’ha assunta lei, se non le piaceva poteva dire: guarda cara, non mi vai bene, tanti saluti. Invece no, la assume e poi la tratta male. Non sopporto la cattiveria gratuita, è la più banale perché risultano cattivi solo perché vogliono essere cattivi come ragione di vita. Neanche Michael Myers è così. Allora Star Wars non l’hai guardato per niente perché cosa dicono sempre i Sith? Noi vogliamo salvare l’universo. Non noi vogliamo distruggerlo. A proposito di Star Wars non ne posso più di tutti questi riferimenti messi a caso. Troppi e non appassionati. Mi sono chiesta de la scrittrice lo ha visti tutti i film. Sembra una fan dell’ultim’ora, quelli che hanno scoperto Star Wars solo grazie alla Disney che per vent’anni non ne hanno mai saputo niente. 
Nell’intervista in fondo al libro poi mi scrive che il massimo è andare al cinema a vedere Star Wars vestiti da Leila. Ma allora perché Andrea si è vestita da Yoda? Sembra quasi che sia una forzatura perché non mi dice niente di particolare di Star Wars, che cosa ti appassiona? Vengono dette tutte quelle cose che stanno tutti: la forza, Yoda, Leila… (lo sapevi che si chiamava Leila nei primi doppiaggi?) Quella parte poi del carnevale, ma possibile che Andrea in una scuola facoltosa diretta da un giapponese va a lezione mascherata? Ma lo sai come sono fatti i giapponesi?

Ho trovato poi non gestiti tanto bene i tempi. Per esempio, sempre in relazione alla mascherata, quando Andrea va a Piazza San Marco, ci va nel pomeriggio, verso le 17, poi a un certo punto si accorge che si è fatta mezzanotte. Ma possibile che nel freddo, a febbraio, una da sola passa più di cinque ore da sola in una piazza? Non ha il cellulare? Si parla tanto di giovani ma questi personaggi non è che sono tanto giovani, non lo guardano mai il cellulare. Sono giovani sulla carta in quanto ci viene detto che hanno meno di vent’anni ma sembrano tutti trentenni quasi quarantenni ovvero hanno la mentalità di chi scrive. Per questo mi chiedo: perché scegliere dei protagonisti così piccoli se non si riesce a interpretarli nel modo giusto? Infondo un’attrice lo sa, se hai trent’anni non puoi fare il diciottenne…
Altro momento con i tempi un po’ strani è quando Andrea e Joker si ritrovano davanti al pronto soccorso. Sono lì alle 22 e in tempo reale c’è una conversazione, lui le racconta il suo passato e lei lo conforta a parole e si baciano poi improvvisamente dice: oddio sono le tre! A parte che il romanticismo non c’è manco a pagarlo, un bacio secco come un albero stecchito. Vabbè, quindi smettono di baciarsi perché sono diventate le tre di notte, sono passate cinque ore in poche pagine di tempo reale, non è possibile c’è stato un altro buco nel tempo.
Un momento poi quello in cui non si è osato tanto a proposito di Joker (possibile che non si sa come si chiama davvero?). Tappato Joker e il suo segreto, anche lì non si è voluto uscire dalla mediocrità, perché non spingi di più e dici che sta per morire, sta facendo delle terapie, la chemioterapia magari, sta malissimo.....invece no, aveva preso psicofarmaci. Oppure potevi andare di più su quella linea che sembrava che si drogava ma no è finita mediocre pure quella. Lo stesso discorso vale con la fantomatica cattiveria di Barbara, perché Barbara e Daniele non organizzano magari un omicidio, qualcosa un po’ più forte che li avrebbe resi antagonisti un antagonista. Daniele addirittura li aiuta. Mah. Nessuno ha un problema e quindi nessuno ha un nemico. L’unico problema qui è un altro politicamente corretto concetto ovvero quello della donna malmenata. Marylin esce con un avvocato (manco un nome ha) che le dà uno schiaffo e Andrea le dice: lascialo. Marilyn come da copione risponde: non posso perché io lo amo. Poi l’avvocato senza nome le da un altro schiaffo e tutti vanno a salvarla. Mi sembra (ma forse mi sbaglio) una visione un po’ semplicistica di trattare un problema di grande attualità perché molto spesso chi mena ma che dà uno schiaffo tanto per dare. Anche lì tutto soft, sembrava un nemico ma non lo è. Rimane sempre in tutto un’idea vaga di qualcosa che potrebbe succedere ma invece va sempre tutto per il verso giusto.

La parte dell’asilo l’ho trovata particolarmente fuorviante, non mi è sembrato neanche realistica Andrea che dice che odia i bambini, già da quelle parole si evince che chi scrive ama i bambini. Forse era meglio impersonare se stessi veramente, dare la propria qualità, il proprio amore per i bambini ad Andrea per scrivere in modo più credibile e non fare finta di non amarli per poi dire alla fine: guarda, alla fine li amo. Se non si mette qualcosa di proprio il libro rimane secco. Cosa dice Jackson Maine ad Ally sul balcone? Le dice: se non ci metti un po’ della tua anima ti dimenticano, ci devi mettere te stessa in quello che fai. (Te la do io la citazione cinematografica). Qui non c’è niente di niente. Andrea è un’idea basata su dei concetti precostruiti, la scrittrice non si è catapultata dentro questo personaggio, neanche lontanamente, non c’è niente di personale, non vive Andrea, è solo un manichino. Così come tutti gli altri, sono solo pedine per dire delle cose e andare in alcuni luoghi, neanche tanti.

Per quanto riguarda il riferimento a Marilyn Manson, forse è meglio che parli con una dark, io penso che avrebbe preferito chiamarsi Manson invece che Marilyn, ma poi mettere la parola Manson sarebbe stato troppo sconvolgente.

C’è anche la nuova parola del momento che va di moda su internet: resiliente. In che momento Andrea si è piegata per non spezzarsi? Non capisco dove stata la grande difficoltà per cui si è dovuta prostrare? Per fare quel tema difficile? Anche lì, perché tra le pagine del libro non c’è quel tema che era diventato così infine perfetto? Invece di mettere quegli pseudo articoli? (Mai visti articoli così). Era quello l’articolo che bisognava mettere, quello che ha dimostrato la sua resilienza perché alla fine si è ritirata tu, l’ha scritto! Ma dov’è? Su la Torre Nera il tema di Jake, bellissimo poi. Il problema è che chi scrive non ha passione per il giornalismo, non gliene frega niente, è ancora risulta che Andrea non è viva. Forse era meglio farla andare in una scuola di recitazione, se scrive un’attrice che ha studiato per quello che fa, chi meglio di lei potrebbe parlare di una scuola per attori? Con tutte le tecniche e i sogni e le aspettative, cosa c’entra giornalismo?

Ho trovato un paio di errori (o forse non ho capito io).
Prima si dice che gli studenti avrebbe avuto quattro settimane di vacanza partendo tutto il 20 dicembre poi però ritornano tutti 7 gennaio, con un rapido calcolo non sono neanche tre settimane.
All’asilo prima all’inizio sono undici alunni, poi una trentina e infine di nuovi undici: quanti sono?

È evidente poi che non c’è passione nei tanto declamati  giochi di ruolo, propinati più e più volte fino allo sfinimento per tutto il libro. A conferma di ciò nei ringraziamenti si legge che tutto quello che detto al riguardo dei giochi di ruolo è frutto di un’altra mente.
Questo pezzo poi mi ha fatto venire i brividi: Joker era a terra in una pozza di sangue e non conoscevo nemmeno l’incantesimo di guarigione. 

Secondo me si è fatto un uso troppo sfrenato dei soprannomi, ok se ci si chiamano i personaggi tra di loro ma lo scrittore dovrebbe mantenere una certa capacità di dire i nomi veri anche se il libro è scritto in prima persona. C’è un po’ di caos in quanto non ci sono neanche i nomi e cognomi completi di tutti. Andrea invece dovrebbe saperli.

Le citazioni cinematografiche tanto declamate nell’intervista  in fondo sono però messe a caso, non è che ci si riallaccia a un discorso con una battuta scelta ad hoc. No, Joker recita una battuta di un film a chi bussa e se non si risponde con il titolo del film non si entra. In stile Trivial pursuit.


In fondo dunque c’è anche una intervista, ma se l’è fatta da sola la scrittrice? Sarebbe la cosa più interessante del libro, sdoppiamento di personalità finale.

Alla prima domanda viene chiesto quanto sono importanti i sogni e lei risponde che sognare è fondamentale soprattutto all’età di Andrea ovvero 18 anni. Ma perché? Vogliamo forse dire ad un anziano che non deve più sognare? Allora sognare non è poi così fondamentale. 

Poi c’è una domanda sull’amicizia e lei risponde: è capitato a tutti di sentirsi inadeguati e fuori logo. Ecco una frase fatta detta da qualcuno che realtà non si è mai sentito veramente fuori luogo, sei mai stata presa pesantemente in giro? Sei mai stata bullizzata? Ma chi è fuori luogo in questa storia? Sono tutti ben piazzati e sicuri di se. Poi aggiunge, rispondendo a quella domanda che per essere un numero uno devi essere diverso dagli altri. Frasi fatte di aria fritta, i diversi (davvero diversi, perché Andrea non è diversa) saranno sempre i numeri ultimi. Chi è diversa? Lisbeth Salander per esempio. Mai stata numero uno.

Poi una domanda strana: quanto sono importanti le parole? La risposta: le parole sono fondamentali. 
La mia domanda: quindi? Certo per vendere un libro le parole sono fondamentali, qui non ci piove.

Prossima domanda: crede (oddio, pure del lei) che i giovani siano apatici? 
Risposta: No, non è vero, è pieno di giovani preparati!
Intervengo: si soprattutto quelli che stanno sempre davanti a YouTube. 

Domanda molto interessante: quanto è stato diverso entrare nella testa di un personaggi per te che sei un’attrice? 
Risposta: È stato diverso perché... dice che nel libro ha impersonato decine di personaggi e anche maschili.
Intervengo: non è che nel libro devi impersonare tutti i personaggi, dopo un po’ se sono vivi vanno da soli, lo scrittore non è dio. Ci devi mettere del tuo, ed è probabilmente l’opposto di essere un’attrice. L’attrice si deve annullare completamente e diventare qualcun’altra che gli viene richiesta dal regista mentre la scrittrice deve per forza di cose mettere qualcosa di suo in un personaggio altrimenti sarà solo un guscio vuoto, solo pedine su una scacchiera. Infatti sono stati descritti 5-6 ragazzi che si muovono di qua e di la e fanno delle cose banalissime. Quali sogni?

Poi c’è anche la domanda chiave, quella per cui è stata imbastita tutta l’intervista: continua a scrivere questa storia?Ma certo, il libro è stato impostato in modo che ci siano tre anni così che uno si aspetta almeno tre libri, Rowling docet.
Ma siamo sicuri che riusciamo a produrre tre libri fatti di niente?


Il titolo mi lascia perplessa, vediamo che significa su treccani. it

Apprendista s. m. e f. [der. di apprendere] (pl. m. -i). – Chi è occupato in un’azienda industriale o commerciale allo scopo di acquisire le capacità necessarie per diventare lavoratore qualificato. Più genericam., chi s’avvia all’apprendimento di un’arte, di un mestiere, ecc.; 

Quindi nel significato più letterale non ha senso perché l’unica attività commerciale che fa Andrea è quella all’asilo, spesso sembra più importante del college. Messa così sembra quasi che il focus del titolo è puntato sull’asilo ma il suo sogno non era essere una giornalista? Ma l’apprendistato lo sta facendo all’asilo. Poi però il vocabolario ci dice che più genericamente vuol dire anche che ci si avvia all’apprendimento di un’arte o di un mestiere. E allora qui quasi quasi che ci sta bene anche se io più che un’apprendista vedo una studentessa.

E cosa significa Geniale? 
Nell’uso com., di persona che ha del genio, che ha finezza e vivacità d’intuito: artista, scrittore, inventore g.; ...

Io di geni qui non ne vedo, anzi come ho detto sopra c’è solo uno strato di mediocrità infinita.
Per concludere il titolo è totalmente impersonale, probabilmente neanche scelto dalla scrittrice, il titolo serve solo per fare un’ottima impressione, deve suonare bene, è stato scelto con cura ma non rispecchia per niente quello che c’è dentro.

Infine una critica anche alla copertina tanto ormai ho criticato tutto.
C’è una ragazza vestita con una gonna lunga, una camicia e i capelli lisci, molto elegante. Andrea si veste in modo disordinato con le scarpe da ginnastica vecchie, i capelli arruffati… Perché tutta questa differenza? È una copertina preparata, senza personalità, proprio come il titolo.

Sono stato estremamente critica, ma non l’ho fatto con cattiveria, penso di aver il diritto di dire quello che penso dopo aver letto il libro, nonostante tutto l’ho fatto con il migliore dei propositi. 
Penso che tutti dovrebbero riflettere su quello che leggono, ho visto molti dare un sacco di stelle a questo libro ma che altro leggono di solito? Mancano parecchie cose e soprattutto manca la vita dei personaggi, non sono vivi, si vede subito. Certo tutti hanno diritto di scrivere così come io ho il diritto di criticare e poi lo faccio gratuitamente non è che mi pagano, ho espresso solo la mia opinione, cara talpa.

 

 

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