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domenica 11 novembre 2018

Tutti lo Sanno - recensione

Tutti lo sanno


Titolo originale 🎥 Todos lo saben
Lingua originale 💬 spagnolo
Paese 🌍 Spagna
Anno 📆 2018
Regia 🎬Asghar Farhadi
Produttore 💵 Alexandre Mallet-Guy, Álvaro Longoria
Casa di produzione 💵 Memento Films, Morena Films, Lucky Red
Distribuzione 🎟 Focus Features
Distribuzione Italia 🎟 Lucky Red

 

 

Cast

 

Penélope Cruz: Laura
Javier Bardem: Paco
Ricardo Darín: Alejandro, il marito di Laura
Bárbara Lennie: Bea, la moglie di Paco
Inma Cuesta: Ana, la sorella minore di Laura
Elvira Mínguez: Mariana, la sorella maggiore di Laura
Eduard Fernández: Fernando, il marito di Mariana
Ramón Barea: Antonio, il padre di Laura, Ana e Mariana
Sara Sálamo: Rocío, la figlia di Fernando e Mariana
Carla Campra: Irene, la figlia di Laura e Alejandro
Roger Casamajor: Joan, il ragazzo di Ana
José Ángel Egido: Jorge, un poliziotto in pensione

 

 


Riassunto

 

Laura è appena arrivata in Spagna dall'Argentina  con  i 2 figli, di cui Irene di  16 anni, mentre suo marito Alejandro è rimasto a casa in cerca di lavoro, sono due anni che è disoccupato. Appena arrivata Laura viene accolta dalle sue sorelle, Mariana la più grande e Ana la minore che si sta per sposare con Joan, sono infatti appena arrivati anche i genitori di lui. Il paese è in fermento. Laura conosce la figlia di Rocio, il suo ragazzo Gabriel se ne è andato, le dice. Irene viene accolta con affetto da Felipe un ragazzo del paese, il nipote di Paco, un amico di famiglia, la madre di Felipe è sua sorella. Paco e Bea, sua moglie, sono invitati entrambi al matrimonio e Bea insegnante in una comunità di ragazzi disadattati ha chiesto a loro di occuparsi del video della cerimonia. Durante la messa Felipe e Irene salgono sul campanile dove trovano le iniziali LP incise sul muro, Felipe le dice che un tempo Laura e Paco erano amanti. Dopo la cerimonia iniziano i festeggiamenti tutti a casa di Mariana, la festa si protrae fino a sera quando c'è un blackout durante un temporale. Irene si era sentita male ed era andata in camera sua, anche suo fratello è andato a letto. Quando Laura va a controllare i suoi ragazzi trova la porta del bagno chiusa,  Irene non risponde e dopo averla fatta buttar giù vede che non c’è, cercano ovunque per giunger alla conclusione che Irene è stata rapita. Ben resto arriva un messaggio a Laura, Irene l'hanno rapita loro e morirà se chiameranno la polizia. Sul letto di Irene i rapitori avevano lasciato dei ritagli di giornale che parlavano di un caso del 2015, una ragazzina rapita e poi uccisa. Paco sale in macchina con Laura pensano di poter raggiungere chiunque l'abbia presa ma non arrivava nessuna parte, notano però che il cavo della luce era stato tagliato quindi era tutto programmato da tempo. Paco vuole assolutamente vedere i video che hanno fatto quei ragazzi e inizialmente comincia a sospettare di loro e sospetta anche dei catalani che lavorano alla sua vigna ma nulla sembra incriminarli. Ragionando con la famiglia Laura si chiede come mai abbiano rapito proprio Irene e gli altri dicono che molto probabilmente hanno preso lei perché Alejandro era ricco. Laura però li disillude, dice che erano due anni che non aveva un lavoro. Il giorno dopo arriva lo stesso messaggio sia a Bea che a Laura, i rapitori vogliono € 300.000.
Sempre parlando con la famiglia viene fuori che Laura un tempo ovvero sei anni prima aveva venduto la parte della sua vigna a Paco, e i suoi parenti le rimproverano di averla venduta poco prezzo. Lei risponde che si era accontentata di quello che aveva Paco in quanto le servivano dei soldi.
Il resto della terra invece l’aveva perso al gioco il padre di Laura.
Fernando, il marito di Mariana, porta Paco e Laura da Jorge, un poliziotto in pensione amico suo che consiglia loro di far finta di raccogliere i soldi così che la voce possa circolare. Per far ciò Paco va dal suo socio con il quale condivide la vigna e gli chiede se è disposto innanzitutto a dargli dei soldi e quando questo dice di no gli propone di vendergli la sua metà di vigna.
Fernando nel frattempo comincia a sospettare del marito di Laura, e dice che era sospettoso il fatto che non fosse venuto. Alejandro nel frattempo chiamato da Laura li raggiunge e dice al sospettoso Fernando che non è venuto per sostenere dei colloqui di lavoro. Erano sul lastrico.
Paco ha venduto la sua parte di vigna ed è pronto a pagare il riscatto ed è proprio allora che Laura gli rivela che Irene è in realtà sua figlia. Quando Paco lo racconta a Bea questa gli dice che è solo una messinscena per riprendersi in quelle terre che Laura gli aveva venduto ad un prezzo troppo basso cosa che la sua famiglia non aveva mai accettato. Quando Bea minaccia Laura di dire di Irene a suo marito lei le dice che Alejandro già lo sa,. Bea si accorge che Paco ama ancora Laura.
Jorge informato della situazione si chiede come mai I rapitori non abbiano preso il figlio più piccolo di Laura, sarebbe stato più gestibile. Quindi è chiaro che chi ha rapito Irene sapeva chi era suo padre. Bea continua a non credere alla storia di Laura ma Fernando dice che la gente aveva già cominciato a sospettarlo da un po' perché gli atteggiamenti di Irene erano molto simili a quelli di Paco da giovani e ora il fatto che solo lui si fosse messo raccogliere soldi confermava il fatto che tutte quelle supposizioni erano avere e quindi tutti lo sapevano.

Nel frattempo Rocio raggiunge il suo ragazzo Gabriel e un altro in un casolare abbandonato, sono stati loro a rapire Irene. Quando torna a casa Mariana capisce subito che qualcosa che non va dalle scarpe di Rocio tutte piene di terra.

Paco si aspetta che il padre di Irene faccia qualcosa ma questo dice che ha fiducia in Dio allora Paco si mette in contatto con i rapitori che indicano il luogo dove portare i soldi. Paco spegne la macchina con la borsa sul sedile, sente qualcosa cadere nel fiume, pensa che si tratti di Irene e quindi va a riva ma non c'è niente allora torna in macchina: i soldi sono stati presi ma nel sedile posteriore c'è Irene. Paco la porta dai genitori che ben presto prendono la macchina per tornarsene a casa. Mariana nota come anche le scarpe di Irene erano piene di fango e quindi i suoi sospetti vengono confermati, sua figlia faceva parte del colpo. Paco sconsolato torna casa e scopre che Bea se ne è andata. Mentre la macchina della sorella con la famiglia se ne va Mariana racconta al marito quello che è effettivamente successo …

 

 

Commento

⭐️ ⭐️ (2/5)

 

Il titolo si riferisce a un segreto alla base di tutto il film ma purtroppo è troppo banale per non essere capito nei primi cinque minuti di film dalle menti un po’ più allenate al cinema.
La presentazione dei personaggi avviene di massa, Laura con i suoi figli torna nel suo paese natale dall’Argentina per il matrimonio della sorella Ana ed ecco che ci vengono presentate una marea di donne con alcuni uomini qua e la. Il marito di Laura è rimasto a casa ma ecco che arriva Paco, una sua vecchia fiamma. Secondo me il problema iniziale è che personaggi sono troppi, ce ne sono così tanti che si fa fatica a ricordare chi è chi e poi, sono così tanti ma in realtà se muovono solo tre o quattro ovvero i protagonisti principali, Paco, Laura, Alejandro e Bea. Di per sé la trama poteva essere molto interessante infatti il trailer ha sicuramente attirato molte persone e anche a me, però è una storia che non decolla mai, rimane sempre un po’ così in sordina con toni bassi, una narrazione che sembra di un film italiano. Penso che se questa storia fosse stata sviluppata dagli americani sarebbe stata molto più potente.
Il problema è che dopo il rapimento non succede praticamente niente tranne che la raccolta di soldi da parte di Paco e Laura che gli dice quello che avevano capito tutti tranne lui ovvero che la figlia rapita è realtà sua. Ma era talmente chiaro che non riesco a capire come alcuni in sala abbiano sospirato sorpresi alla notizia. Il problema è che “tutti lo sanno” si poteva riferire solo a quello perché non sono stati presentati altri fatti, non c’è niente tranne un mucchio di persone che stanno sedute intorno al tavolo mentre i quattro si muovono, tutto di loro rimane accennato e l’unica cosa misteriosa poteva essere solo quella che Irene era la figlia di Paco. Dopodiché era chiaro anche che fosse stata rapita da qualcuno lì presente. Quindi la trama è scontata e non mi ha mai sorpreso e con un titolo del genere mi aspettavo qualcosa di molto più sconcertante, invece niente. Anche se il film non è mai noioso, non mi ha neanche mai interessato un po’ più di un normale fatto di cronaca, non mi sono annoiata però non mi sono neanche divertita e con divertimento non intendo farmi una risata ma godermi il film così tanto che me lo voglio rivedere. Questo non me lo voglio rivedere per niente perché mi basta, e poi è così semplice e lineare la sequenza degli eventi che ancora dato quel titolo io mi aspettavo un intreccio molto più complesso che avrei stentato quasi a capire da quanto era fitto. Così sembra quasi un episodio di vita reale semplificato, viene rapita una persona e i parenti danno i soldi ai rapitori, la rapita liberata e tutti stanno bene. Ecco finita la trama e viene svelato nel frattempo un piccolo segreto che poi non è neanche tanto sconvolgente insomma diciamoci la verità…chi si sconvolge più di una cosa del genere?
Il problema si ripresenta anche alla fine, non si è voluto osare di più. Possiamo anche lasciare tutto uguale fino al momento in cui Paco porta i soldi ma poi .....invece di un rush finale, rimane tutto sempre più in sordina, sempre più lento il ritmo della narrazione, che cade definitivamente e si sdraia per non alzarsi più. Se la trama fosse un treno si sarebbe fermata senza neanche essere arrivata alla stazione. È come se si interrompesse tutto, non è una fine vera e propria perché rimane tutto così come in pausa, abbiamo visto dei momenti di vita di questa famiglia poi basta. Al contrario io mi aspettavo, se non si poteva eccedere all’inizio ne nel mezzo, un’esplosione finale.
Nel film Paco porta i soldi sul ponte e “i cattivi” buttato un sasso nel fiume li sotto in modo da fargli pensare che hanno buttato Irene, Paco va giù a vedere poi torna su, hanno preso i soldi e hanno lasciato Irene. Qui secondo me la trama è di una noia mortale, come l’hanno messa lì? Io mi aspettavo un po’ di sangue, ma stiamo lì a vedere uno spettacolo non è la vita reale abbiamo paura di uccidere qualche personaggio? Io avrei fatto così:
Paco sente che viene buttato qualcosa nel fiume, va giù poi si preoccupa dice: “Oddio mi hanno preso i soldi che ho lasciato li” e torna su e non li trova più poi guarda giù di sotto dal ponte e effettivamente Irene è un corpo morto che galleggia. È andata male, non può sempre finire tutto bene!
Poi ho trovato di una noia davvero infinita il fatto che dopo che Irene tornata a casa Laura torna a casa con il marito! Ma no dai, è tutto da rifare, doveva andare a finire così:
Laura diceva al marito: “hai stufato, ti ho detto che hanno rapito Irene che tu stai lì a dire Dio mi aiuterà! Io ti lascio perché sei un inetto del cavolo!” Così Laura di nuovo sola e si rimette con Paco che la aspetta a da 16 anni e tanti saluti alla sua cara moglie Bea che nel frattempo se ne era già andata via da casa ma non perché lasciata da Paco, se ne andata prima lei e si incontra con i rapitori, era d’accordo con loro anzi li aveva orchestrati lei (altro che Rocio)! Mi sono aspettata fino all’ultimo secondo che succedeva qualcosa del genere, che veniva fuori qualcuno che sapeva tutto perché Rocio non era tipa da mettersi d’accordo per fare queste cose.... e anche lì: Rocio e il ragazzo Gabriel e l’altro a un certo punto hanno un dibattito, lei ha paura e vuole abbandonare la missione e l’altro lo sta per uccidere ma poi ....niente! Va tutto bene anche li.
È come se il film avesse tentato di prendere la rincorsa più volte, aumentava un po’ il ritmo pronto a spiccare un salto e poi si sedeva, tornava indietro. Secondo me con tanti personaggi così l’intreccio poteva diventare molto più fitto e “tutti lo sanno” si poteva anche riferire al fatto che magari non solo Bea era d’accordo nel rapimento ma anche molti altri in famiglia, per non dire quasi tutti sapevano che volevano fregar Paco per prendere i soldi della vigna che aveva comprato a poco prezzo da Laura. Così si finiva che tutti l’hanno fregato, lui però ha perso si la vigna ma ha ritrovato Laura.
Non lo so, è rimasto tutto così troppo semplice come se si volesse rimanere ancorati a una possibile realtà però io sono del parere che quando vado al cinema mi voglio divertire ovvero devo dire wow, voglio una trama mi sorprenda così tanto che la voglio rivedere, una storia che mi ispiri, piena di idee effervescenti invece qui è tutto come quel sasso che hanno tirato nel fiume, rimane di in fondo e ce lo dimentichiamo. Peccato dal trailer le aspettative erano molto alte e non sono state soddisfatte quasi per niente.

 

martedì 6 novembre 2018

Spice and Wolf  - Volume 1 - recensione

Spice and Wolf  - Volume 1

 

Spice and Wolf
狼と香辛料
(Ōkami to kōshinryō)

 

 

 

 

Personaggi

Lawrence ロレンス, un mercante di 25 anni
Holo ホロ, La Dea del Raccolto per il villaggio Pasloe
Zheren ゼーレン, un mercante conosciuto in una chiesa
Weiz ワイズ, un cambista di Pazzo
Yareiヤレイ, un amico contadino di Pasloe

 

 

Mappa
Yorenz ヨレンツ Lawrence parte da qui
Pasloe パスロエ Lawrence incontra Horo
Chiesa
Pazzio パッツィオ Appuntamento con Zheren 

 

 

Riassunto


1
Lawrence viene da un paesino sulle montagne e èstato a Yorenz dove ha venduto del sale in un villaggio, nel carro ha pellicce comprate in cambio del sale, sale rimasto e grano.
Sta andando a Pasloe dove si sta svolgendo un festival pagano. Lawrence si accampa in periferia per parlare il giorno dopo con Yarei, impegnato nel festival.
Dal carro emerge una ragazza con coda e orecchie di cane che dice di essere Horo, una divinità. Ha anche le zanne. 

 

2
Horo di essere stata per lungo tempo a Pasloe a fare in modo che avessero sempre grano ma ormai non avevano più bisogno di lei.
Per dimostrare che veramente una divinità mangia un po' di grana e trasforma il suo braccio in un enorme zampa di lupo. Era un lupo che viveva nel grano così che quel grano avesse potuto crescere. Nonostante tutto i contadini si apprendevano con lei anche per quelle poche volte che c'erano problemi che comunque non poteva evitare.
Vuole tornare al nord, raggiungere le foreste di Yoitsu, dove è nata, e nel frattempo avrebbe viaggiato con Lawrence, lavorando con lui.

 

3
Dato che piove i due sono costretti a fermarsi in una chiesa.
Lawrence le chiede cosa avrebbero dovuto fare di quel fascio di grano rimasto, dato che lei viveva nel grano. Lawrence si chiede se avrebbe dovuto trebbiarlo o lasciarlo così. Horo gli risponde che finché lei è viva quel grano non si sarebbe rovinato ma se venisse mangiato o bruciato lei scomparirebbe. Gli consiglia di trebbiarlo e tenerne i grani in borsa. Lui accetta anche se magari ne avrebbe voluto vendedere un po’.
Vanno davanti al fuoco per riscaldarsi e incontrano il padrone di casa e altri mercanti tra cui Zheren che vuole raccontare una storia.

 

4
In camera Lawrence chiede a Horo cosa ne pensa della storia che ha raccontato Zheren: c’è una moneta d’argento in circolazione che deve essere rimpiazzata da una moneta con una più alta concentrazione di argento. Se la storia fosse vera le vecchie monete fatte di una qualità peggiore di argento sarebbero più leggere di quelle che le avrebbero rimpiazzate. Quindi una quantità di monete vecchie sarebbe scambiata con la stessa quantità di monete nuove che però valgono di più. Quindi uno potrebbe comprare un po’ della vecchia moneta e poi scambiarla per quella nuova traendo profitto dalla differente concentrazione di argento usata. Zheren propone di indicare quale moneta sarebbe stata rinnovata e Lawrence avrebbe dovuto comprarla. Horo pensa che ci sia una menzogna in tutto ciò ma decidono di far finta di crederci. Zheren da loro appuntamento al villaggio Pazzio in una taverna chiamata Yorend.

 

5
Raggiunto Pazzio, Horo racconta a Lawrence che i lupi come lei nelle terre del nord non hanno molta frutta a disposizione. Vede delle mele in una bancarella e se ne compra un pò con l’argento che Lawrence le da a disposizione. Horo gli propone un accordo: lei lo avrebbe aiutato in una transazione e si grazie al suo aiuto lui avrebbe guadagnato di più, il surplus se lo sarebbe preso lei.
Lawrence decide di vendere le sue 70 pellicce di martora e comincia a trattare con un commerciate della Milone company con cui aveva già fatto affari in passato e che si ricordava di lui. Horo con un inganno riesce subito a fargli guadagnare di più.
Poi a proposito dell’accordo con Zheren vanno da un cambista per conoscere la situazione della moneta che devono prendere. L’accordo prevedeva che entro sei mesi ci sarebbe stato un guadagno, Zheren avrebbe guadagnato il 10% più alcune monete per l’informazione.
Sul ponte di Pazzio dove si trovano tutti i cambisti Lawrence incontra un altro suo amico, Weiz. Gli chiedono se ultimamente c’è stato qualche problema con quella moneta, che si chiama Trenni, a cui sarebbe stata presto cambiata la percentuale di argento. Secondo Weiz non ci sarebbe stato nessun cambio da quello che aveva osservato. Ne aveva una nuova da paragonare con le vecchie e da quello che aveva sentito non sembrava una cosa probabile. Horo avverte poi Lawrence che aveva notato dal suono che la nuova moneta era più povera di argento. Quindi Zheren stava mentendo? Ipotizzano che sia stato forse ingaggiato da qualcuno. Si dirigono alla Milone company per indagare ....

 

Commento

 

⭐️ ⭐️ ⭐️ (3/5)

Non sapevo niente di questo manga quando su Pinterest ho trovato una figura di Holo che mi ha subito colpito: una ragazza con le orecchie e la coda di lupo, anche se a me sembravano volpe. L’ho trovata fantastica e indagando ho scoperto che si trattava appunto di un manga. Mi sono messa subito a leggerlo. 
Si tratta di un adattamento alla light novel scritta da Isuna Hasekura e illustrata da Jū Ayakura, pubblicata a febbraio 2006. Ovviamente non sono riuscita a procurarmela altrimenti avrai letto quella. Il manga è più reperibile e un ottimo sostituto.


I disegni sono precisi e piacevoli, lei è decisamente eccezionale anche per la fantasia di pensare una ragazza che rappresenta una divinità sottoforma di lupo che viveva al nord. Per garantire i raccolti a un villaggio per il quale passa Lawrence, Holo è stata all’interno del grano nel campi ma poi è passata a quello che Lawrence trasportava e avrebbe continuato ad esser al fianco di Lawrence fintanto che lui avesse avuto del grano con se. Esce dal carretto sotto forma di ragazza con tanto di orecchie e coda da lupo. Eccezionale!

Quindi come idee di base ci siamo pienamente, molto interessante. Note dolenti sono spesso i dialoghi troppo puntigliosi e prolissi sulle regole del mercato, su tecniche di vendita, sull’attività stessa di Lawrence. Mi piace comunque l’idea del viaggio e dello spostarsi da un luogo all’altro seguendo la mappa. Non si capisce molto bene perché ci sia tutto questo potere della Chiesa, siamo in Giappone o in Europa ? Ad ogni modo una storia originale che per ora stenta un po’ a decollare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Review: Spice & Wolf, Vol. 01

Spice & Wolf, Vol. 01 Spice & Wolf, Vol. 01 by Isuna Hasekura
My rating: 3 of 5 stars

Personaggi

Lawrence ロレンス, un mercante di 25 anni
Holo ホロ, La Dea del Raccolto per il villaggio Pasloe
Zheren ゼーレン, un mercante conosciuto in una chiesa
Weiz ワイズ, un cambista di Pazzo
Yareiヤレイ, un amico contadino di Pasloe


Mappa

Yorenz ヨレンツ Lawrence parte da qui
Pasloe パスロエ Lawrence incontra Horo
Chiesa
Pazzio パッツィオ Appuntamento con Zheren 


Riassunto

1
Lawrence viene da un paesino sulle montagne e èstato a Yorenz dove ha venduto del sale in un villaggio, nel carro ha pellicce comprate in cambio del sale, sale rimasto e grano.
Sta andando a Pasloe dove si sta svolgendo un festival pagano. Lawrence si accampa in periferia per parlare il giorno dopo con Yarei, impegnato nel festival.
Dal carro emerge una ragazza con coda e orecchie di cane che dice di essere Horo, una divinità. Ha anche le zanne. 

2
Horo di essere stata per lungo tempo a Pasloe a fare in modo che avessero sempre grano ma ormai non avevano più bisogno di lei.
Per dimostrare che veramente una divinità mangia un po' di grana e trasforma il suo braccio in un enorme zampa di lupo. Era un lupo che viveva nel grano così che quel grano avesse potuto crescere. Nonostante tutto i contadini si apprendevano con lei anche per quelle poche volte che c'erano problemi che comunque non poteva evitare.
Vuole tornare al nord, raggiungere le foreste di Yoitsu, dove è nata, e nel frattempo avrebbe viaggiato con Lawrence, lavorando con lui.

3
Dato che piove i due sono costretti a fermarsi in una chiesa.
Lawrence le chiede cosa avrebbero dovuto fare di quel fascio di grano rimasto, dato che lei viveva nel grano. Lawrence si chiede se avrebbe dovuto trebbiarlo o lasciarlo così. Horo gli risponde che finché lei è viva quel grano non si sarebbe rovinato ma se venisse mangiato o bruciato lei scomparirebbe. Gli consiglia di trebbiarlo e tenerne i grani in borsa. Lui accetta anche se magari ne avrebbe voluto vendedere un po’.
Vanno davanti al fuoco per riscaldarsi e incontrano il padrone di casa e altri mercanti tra cui Zheren che vuole raccontare una storia.

4
In camera Lawrence chiede a Horo cosa ne pensa della storia che ha raccontato Zheren: c’è una moneta d’argento in circolazione che deve essere rimpiazzata da una moneta con una più alta concentrazione di argento. Se la storia fosse vera le vecchie monete fatte di una qualità peggiore di argento sarebbero più leggere di quelle che le avrebbero rimpiazzate. Quindi una quantità di monete vecchie sarebbe scambiata con la stessa quantità di monete nuove che però valgono di più. Quindi uno potrebbe comprare un po’ della vecchia moneta e poi scambiarla per quella nuova traendo profitto dalla differente concentrazione di argento usata. Zheren propone di indicare quale moneta sarebbe stata rinnovata e Lawrence avrebbe dovuto comprarla. Horo pensa che ci sia una menzogna in tutto ciò ma decidono di far finta di crederci. Zheren da loro appuntamento al villaggio Pazzio in una taverna chiamata Yorend.

5
Raggiunto Pazzio, Horo racconta a Lawrence che i lupi come lei nelle terre del nord non hanno molta frutta a disposizione. Vede delle mele in una bancarella e se ne compra un pò con l’argento che Lawrence le da a disposizione. Horo gli propone un accordo: lei lo avrebbe aiutato in una transazione e si grazie al suo aiuto lui avrebbe guadagnato di più, il surplus se lo sarebbe preso lei.
Lawrence decide di vendere le sue 70 pellicce di martora e comincia a trattare con un commerciate della Milone company con cui aveva già fatto affari in passato e che si ricordava di lui. Horo con un inganno riesce subito a fargli guadagnare di più.
Poi a proposito dell’accordo con Zheren vanno da un cambista per conoscere la situazione della moneta che devono prendere. L’accordo prevedeva che entro sei mesi ci sarebbe stato un guadagno, Zheren avrebbe guadagnato il 10% più alcune monete per l’informazione.
Sul ponte di Pazzio dove si trovano tutti i cambisti Lawrence incontra un altro suo amico, Weiz. Gli chiedono se ultimamente c’è stato qualche problema con quella moneta, che si chiama Trenni, a cui sarebbe stata presto cambiata la percentuale di argento. Secondo Weiz non ci sarebbe stato nessun cambio da quello che aveva osservato. Ne aveva una nuova da paragonare con le vecchie e da quello che aveva sentito non sembrava una cosa probabile. Horo avverte poi Lawrence che aveva notato dal suono che la nuova moneta era più povera di argento. Quindi Zheren stava mentendo? Ipotizzano che sia stato forse ingaggiato da qualcuno. Si dirigono alla Milone company per indagare ....

Commento

⭐️ ⭐️ ⭐️ (3/5)
Non sapevo niente di questo manga quando su Pinterest ho trovato una figura di Holo che mi ha subito colpito: una ragazza con le orecchie e la coda di lupo, anche se a me sembravano volpe. L’ho trovata fantastica e indagando ho scoperto che si trattava appunto di un manga. Mi sono messa subito a leggerlo. 
Si tratta di un adattamento alla light novel scritta da Isuna Hasekura e illustrata da Jū Ayakura, pubblicata a febbraio 2006. Ovviamente non sono riuscita a procurarmela altrimenti avrai letto quella. Il manga è più reperibile e un ottimo sostituto.

I disegni sono precisi e piacevoli, lei è decisamente eccezionale anche per la fantasia di pensare una ragazza che rappresenta una divinità sottoforma di lupo che viveva al nord. Per garantire i raccolti a un villaggio per il quale passa Lawrence, Holo è stata all’interno del grano nel campi ma poi è passata a quello che Lawrence trasportava e avrebbe continuato ad esser al fianco di Lawrence fintanto che lui avesse avuto del grano con se. Esce dal carretto sotto forma di ragazza con tanto di orecchie e coda da lupo. Eccezionale!
Quindi come idee di base ci siamo pienamente, molto interessante. Note dolenti sono spesso i dialoghi troppo puntigliosi e prolissi sulle regole del mercato, su tecniche di vendita, sull’attività stessa di Lawrence. Mi piace comunque l’idea del viaggio e dello spostarsi da un luogo all’altro seguendo la mappa. Non si capisce molto bene perché ci sia tutto questo potere della Chiesa, siamo in Giappone o in Europa ? Ad ogni modo una storia originale che per ora stenta un po’ a decollare.

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Il mistero della casa del tempo - recensione

Il mistero della casa del tempo

 

  • Titolo originale    The House with a Clock in Its Walls

  • Lingua originale    inglese

  • Paese di produzione    Stati Uniti d'America

  • Anno    2018

  • Regia    Eli Roth

  • Soggetto    dal romanzo di John Bellairs

  • Produttore    James Vanderbilt, Eric Kripke, Bradley J. Fischer

  • Produttore esecutivo    W. Mark McNair, Tracey Nyberg, William Sherak, Laeta Kalogridis

  • Casa di produzione    Amblin Entertainment, Mythology Entertainment

  • Distribuzione (Italia)    01 Distribution

  • Distribuzione (USA) Universal Pictures

 

 

Cast

 

  • Jack Black: Jonathan Barnavelt

  • Cate Blanchett: Florence Zimmerman

  • Owen Vaccaro: Lewis Barnavelt

  • Kyle MacLachlan: Isaac Izard

  • Colleen Camp: Mrs. Hanchett

  • Renée Elise Goldsberry: Selena Izard

  • Vanessa Anne Williams: Rose Rita Pottinger

  • Sunny Suljic: Tarby Corrigan

  • Lorenza Izzo: Mrs. Barnavelt


Riassunto

 

1955
Lewis, 10 anni, ormai orfano dopo l’incidente che ha ucciso i suoi genitori, arriva con l'autobus a New Zebedee in Michigan, dove lo accoglie lo zio Jonathan, fratello della madre. Lewis arriva con una valigia piena di dizionari, è fissato con le parole e ama apprenderne sempre di nuove. Jonathan lo fa salire sulla sua macchina che chiama si “Marina la berlina”. Appena arrivano a casa conoscono la vicina, che abita di fronte, la signora Hanchett, che con in braccio il suo cagnolino, accusa Jonathan di suonare il suo sassofono troppo tardi la notte.
Dentro casa dello zio Lewis conosce Florence Zimmerman, la vicina molto amica di Jonathan che sta spesso a casa sua. Mentre Jonathan accompagna Lewis nella sua stanza il piano comincia a suonare da solo e una finestra in cima alle scale con un vetro colorato che raffigura una nave nel mare comincia a muoversi ma Lewis non se ne accorge. Jonathan dice al nipote che non ci sono regole in quella casa può andare a dormire quando preferisce e mangiare cosa vuole, quando vuole. Lewis ha con se una di quelle palle con le risposte che Jonathan guarda con disprezzo e dice essere l'opposto della magia. Lewis si mette a piangere e dice che quello è l'ultimo regalo che gli hanno fatto i suoi defunti genitori.
Prima di andare a dormire i tre fanno una partita a poker durante la quale Lewis continua a vincere anche se non sa giocare, le carte cambiano continuamente diventandogli favorevoli tra le mani.

Durante la notte Lewis si sveglia sentendo dei rumori, esce dalla sua stanza e vede lo zio camminare per i corridoi con una torcia come se stesse cercando qualcosa.
La mattina dopo la finestra sulle scale mostra un nuovo disegno mentre Lewis va a scuola. Durante la lezione di ginnastica nessuno lo vuole in squadra e nessuno sembra volerlo come amico tranne Tarby che lo avvicina e lo tratta con rispetto. Quando Lewis gli dice di abitare nella casa dello zio Tarby sconvolto gli dice che quella casa veniva chiamata il mattatoio perché c'era morto un vecchio.
 
Una notte Lewis a letto vede sua madre, gli dice che quella è una casa pericolosa e che c'è nascosto qualcosa. Gli dice che deve trovare un libro in cui avrebbe trovato una chiave.
Lewis vede lo zio chiedere a qualcosa di venire fuori dal muro mentre lo butta giù con un'ascia. Memore di quello che gli aveva detto il suo amico Lewis fugge mentre la vetrata sulle scale cambia di nuovo, un cowboy scrive “non andartene” con un lazzo.  Jonathan chiede al nipote di non andarsene perché lui alla casa piace! Improvvisamente tutti i numerosi orologi nell'ingresso cominciano a girare vorticosamente le loro lancette e la poltrona si comporta come un cane. Jonathan confessa a Lewis di essere uno stregone e che Florence è una strega con dottorato in magia. Quella casa in cui si trovano apparteneva ad un altro, a un certo Isaac Izard e a sua moglie Selena. Questi avevano costruito l'orologio magico che hanno nascosto nelle pareti per fare impazzire Jonathan, racconta. Stava cercando proprio quell'orologio quando buttava giù il muro con l'ascia. Lewis gli chiede di insegnargli a diventare un mago come lui e Jonathan come prima cosa gli da una pila di libri da leggere. Lewis apprende che il ferro tiene lontani gli spiriti maligni così come le zucche di Halloween. Sarebbe diventato uno stregone sono quando sarebbe stato capace di sconfiggere uno spirito maligno. Dentro una stanza della casa c'è anche un polipo viola, frutto di un esperimento malriuscito di Florence che voleva far semplicemente diventare viola il suo serpente. Poi c'è un mobile e Jonathan dice al nipote che non lo deve assolutamente aprire.

Jonathan ripensa all'esplosione che aveva ucciso Isaac e riguarda tutti i ritagli di giornale e appunti che Isaac aveva raccolto in un diario in cui parlava anche di alfa e omega. Florence è convinta che Jonathan non avrebbe ricavato nessuna informazione utile guardando continuamente quel vecchio diario e poi gli chiede come mai non abbia detto niente a Lewis. Jonathan è convinto che sia meglio continuare a mentire al ragazzo.

A scuola tutti prendono in giro Lewis e allora Tarby gli consiglia di togliersi quegli occhialoni che porta sempre sulla fronte. Lewis dice che li porta per assomigliare a un certo Capitan Mezzanotte, un supereroe di una serie che amava guardare alla tv. Jonathan va a prenderlo e gli dice che quella sera ci sarebbe stata Luna piena, perfetta per un incantesimo. Di notte allora si ritrovano in giardino, con Florence. Lewis non riesce nel suo incantesimo e allora Jonathan suonando il sax fa comparire nel giardino stelle e pianeti rimpiccioliti creando un'atmosfera mozzafiato. Jonathan confessa al nipote che suo padre ovvero il nonno di Lewis non amava molto la magia ed era proprio per questo che lui se n'era andato e non era mai più tornato. Lewis gli confessa che sua madre sentiva molto la mancanza del fratello.

Lewis continua a studiare, materie come telepatia felina e levitazione, si esercita a manipolare l'energia e anche gli acidi. Nel frattempo Jonathan è preoccupato, dice a Florence che i grandi rintocchi della casa sono cambiati, prima erano quattro e ora sono tre.

A scuola Lewis viene disdegnato da Tarby, vinte le elezioni scolastiche non ha più interesse nell'averlo come amico, glielo fa notare una loro compagna Rose Rita che sembra invece molto interessata a Lewis. Per convincerlo a restargli amico Lewis invita Tarby a casa sua dicendoli che è una casa magica.

Jonathan da una vecchia foto di Isaac capisce che nella stanza in cui sono ammucchiati un mucchio di manichini meccanici ce n'è uno che muovendo il braccio permette l'apertura del camino che rivela un tunnel che porta ad una stanza segreta. In questa stanza Jonathan trova il progetto di qualcosa che non riesce a capire. 

Tarby e Lewis nel frattempo girano per la casa insieme e si fermano proprio davanti a quel mobile proibito, Tarby incuriosito vuole aprirlo e Lewis lo fa, trovano un libro di negromanzia che li spaventa tanto che lo rimettono a posto.

Jonathan consulta il progetto con Florence, scritto con un alfabeto strano, riescono a decifrare sono la parola omega e lei gli ricorda che può anche significare il giorno del giudizio.

Lewis vede di nuovo la madre che gli consiglia di usare quel libro nel mobile e mostrarlo a Tarby, sarebbe stato un innocente trucco per averlo come amico. A scuola infatti Tarby continua a snobbarlo e lo stesso fa Lewis con Rose Rita che lo vorrebbe coinvolgere nello studio degli insetti. Lewis però va da Tarby e gli propone di utilizzare quel libro di negromanzia. Così quella sera si ritrovano all’Oak Ridge Cemetery. Un dito scheletrico sulla copertina del libro come una bussola li guida ad una determinata tomba. Lewis compone un pentacolo con dei sassi, si taglia un dito e mette un po’ di sangue sul libro per poi recitare un incantesimo. La tomba presso la quale si erano fermati si muove, Tarby fugge e poi anche Lewis, una mano spunta dal sarcofago. Lewis torna casa di corsa e va a letto. 

La mattina dopo Lewis non riesce più a compiere nessuna delle piccole magie che aveva imparato mentre Jonathan trova la stanza con le bambole meccaniche in fermento, si sono animate. Jonathan ha capito che Isaac è tornato in vita e la casa l'ha capito. Jonathan chiede a Florence di aiutarlo eventualmente ma lei dice che non ce la fa con la magia, però può aiutarlo a fissare moltissimi ferri di cavallo intorno all'entrata. Jonathan pensa che Lewis deva stare per sicurezza a casa di Florence è così si trasferisce. Florence racconta al ragazzo di come Isaac e Jonathan erano molto amici in tempo, entrambi senza famiglia lavoravano insieme a spettacoli di magia. Poi Isaac era dovuto partire per la guerra ed era ritornato diverso, arrabbiato. Florence pensa che si sia smarrito nella Foresta Nera quella antica da cui i fratelli Green avevano tratto tutte le loro storie. Pensa che li Isaac abbia incontrato uno stregone malvagio che gli abbia dato dei libri pericolosi come quello racchiuso all'interno del mobile. Poi le parla di Selena che Isaac ha conosciuto, una strega malefica che lo ha allontanato da Jonathan. Secondo Florence e Jonathan Selena è stata uccisa
durante quel rito di magia che ha ucciso Isaac, con le sue ossa aveva creato una chiave.
Florence confessa poi di essere stata una strega ma che ora per il grande dolore causato dalla perdita del marito e della figlia non riesce più a sviluppare quella magia come prima.

A scuola Tarby minaccia Lewis di stargli lontano.
A casa Lewis confessa allo zio e a Florence che riesce a leggere quel progetto che loro non riuscivano a decifrare, può codificarlo, ha solo bisogno dell’ovomaltina. Vanno in negozio e trovano all'interno di un barattolo di ovomaltina un aggeggio con cui Lewis riesce a trovare il giusto codice, un omaggio ispirato sempre alla sua serie preferita di Capitan Mezzanotte, evidentemente lo amava anche Isaac. Decifrato il progetto, capiscono che Isaac intendeva costruire un orologio che mandato indietro avrebbe portato la Terra  al suo stato iniziale così da ripulire il mondo da tutti gli umani, come se il pianeta Terra fosse diventato un grande orologio. L’incantesimo sarebbe stato effettuato durante l'eclissi che sarebbe avvenuta a breve. Tornano a casa e si accorgono che i ferri che avevano piantato sulla porta erano stati tutti tolti, Isaac era stato lì. Florence e Jonathan cercano di rompere senza successo quella chiave che avrebbe azionato l'orologio e in quel momento Lewis confessa loro di esser stato lui a riportarlo indietro e che l'aveva fatto solo perché se avesse funzionato sarebbe poi riuscito a riportare in vita i suoi genitori. Jonathan è infuriato e lo vuole mandar via. Florence però gli ricorda che i ragazzi posso sbagliare e gli consiglia di non lasciarlo, inoltre gli fa presente come occuparsi di un figlio significa anche preoccuparsi e aiutarlo. Lei avrebbe voluto farlo con la figlia se solo avesse ancora potuto.

Lewis guardando fuori dalla finestra nota che Isaac cadaverico si trova nella casa della signora Hanchett e allora corre ad avvertirla e la porta dentro casa sua. Appena dentro casa Isaac da un bacio alla signora Hanchett che si trasforma e diventa Selena, mentre il suo cagnolino si trasforma in un ratto, l'animale domestico di Selena. Selena non era morta, le ossa che costituivano la chiave dell'orologio erano quelle della vera vicina. Selena confessa a Lewis che proprio in virtù del fatto che era capace di trasformarsi in qualsiasi persona aveva impersonato anche la madre e lo aveva convinto ad aprire quel mobile che era talmente pieno di amuleti che lei strega non riusciva neanche ad avvicinarsi. Arrivano Florence e Jonathan e vengono tutti portati nella stanza segreta. Florence e Jonathan sono legati con una catena mentre Lewis è chiusa in una gabbia sospesa sopra delle punte acuminate. 
Isaac comincia a raccontare la sua storia: mentre era in guerra era rimasto sconvolto dall'orrore che vedeva intorno a sé e aveva cominciato a chiedersi come sarebbe stato bello cancellare la guerra. All'improvviso nella Foresta Nera aveva incontrato il suo maestro, il demone Azazel, che gli aveva proposto di bere una bevanda in cambio del suo sangue. Isaac aveva accettato, aveva versato una goccia di sangue al maestro che gli aveva dato una bevanda. Dopo averla bevuta i piani dell'orologio erano comparsi improvvisamente nella sua mente. Isaac ha intenzione di azionare quell'orologio per portare indietro il tempo e far sparire tutti gli uomini tranne lui e Selena. Facendo in modo che nessuno nasca la guerra non sarebbe esistita perché senza uomini non ci sarebbe stata nessuna guerra….
Mentre parla Florence ritorna in se, ritrova i suoi poteri e libera dalle catene lei e Jonathan e salva Lewis dalla gabbia, fuggono inseguiti dalle bambole meccaniche e devono anche superare le zucche di Halloween stregate che cercano di ostacolarli nel giardino. Mancano ormai 18 minuti all'eclissi, ancora non sanno dove si trova l'orologio, non potevano usare nessun incantesimo per trovarlo, protetto da maghi e streghe, ma Lewis che ancora non è uno stregone interroga la sua palla delle risposte che gli dice che devono cercare sotto la caldaia della casa. Superano di nuovo le zucche e poi le bambole meccaniche arrivano alla caldaia e spengono il fuoco e trovano un passaggio segreto. Il polipo Viola non permette a Florence di scendere con gli altri due che arrivano in fondo in tempo per vedere Isaac infilare la chiave nell'orologio e attuare il suo piano. L'orologio comincia a girare e comincia a occupare tutta la casa diventa sempre più grande mentre per le strade la gente torna giovane… Anche Jonathan torna neonato e Isaac chiede a Lewis di venire con lui e Selena. Lewis è disperato non sa più cosa fare allora interroga la sua palla delle risposte che gli dice di dire addio. Inizialmente non sa cosa significa poi butta la palla negli ingranaggi del grande orologio e sarà proprio questa ad interrompere tutto il meccanismo dell'orologio malefico. Ben presto tutto torna alla normalità, Isaac e Selena svaniscono nel nulla cadendo dalla torre e l'orologio scompare. Florence nel frattempo è riuscita a far tornare quel polipo un innocuo serpente viola. Jonathan le chiede di rimanere con loro a formare una famiglia. A scuola Lewis non ha più interesse per Tarby ma comincia a frequentare Rose Rita che lo coinvolge nelle sue ricerche di insetti. Jonathan e Florence vanno a prendere Lewis a scuola, tornano a casa e la finestra sulle scale è cambiata di nuovo, mostra Jonathan, Lewis e Florence insieme, felici come una famiglia.

 

 

Commento


⭐️⭐️⭐️ (3/5)

Azazel. Voglio cominciare da qui il mio commento.
Isaac il cattivo (se così vogliamo  chiamarlo) ha incontrato questo demone biblico che gli ha dato l’idea di costruire un orologio che gli avrebbe permesso di mandare indietro il tempo di tutta la Terra, indietro e indietro fino ad annullare l’esistenza degli uomini cosicché senza uomini non ci sarebbe stata nessuna guerra. Isaac incontra Azazel nella Foresta Nera durante la guerra mondiale, affranto da tutte le distruzioni e la morte che la guerra portava comincia a desiderare di annullarla ed ecco che compare il demone perché spesso i demoni compaiono quando qualcuno ha bisogno di qualcosa e con l’inganno gliela vendono. Il demone ha chiesto ad Isaac un pegno di sangue per una bevanda che gli avrebbe dato le idee giuste. Nella Foresta Nera, di notte accanto al fuoco, seduto con il demone, Isaac si fa un taglio sulla mano e con il suo sangue ottiene una bevanda che gli fa comparire nella mente quelle informazioni che cercava: costruire un enorme meccanismo  che gli avrebbe permesso di annullare tutta l’umanità.
Sembra quasi un film horror e secondo me sarebbe potuto anche esserlo! Una storia tratta da un libro che non ho letto e che non conoscevo ma che potrei leggere anche se penso che comunque sia ugualmente presentato con una chiave di lettura adatta a tutte le età. 
Non è il classico film per bambini che diverte solo loro, è piacevole per tutti perché è ben costruito anche se ogni tanto sembra un po’ come se c’era la possibilità di fare di più ma si è preferito mantenere i toni più bassi e togliere tutte le punte pericolose così che tutti avessero potuto guardarlo. Volare basso è sempre più sicuro.
Il film infatti ha momenti spesso divertenti, tutto grazie a Jack black che interagisce in modo molto divertente con la sua vicina Cate Blanchett. 
L’ho trovata una storia molto intrigante perché si tratta di una casa costruita in un modo grottesco e oscuro e molto pittoresco, bella da vedere e che poi prende vita, essendo anche rifugio di due stregoni. Jonathan lo zio di Lewis lo accoglie quando i suoi genitori sono morti e qui c’è un bel cliché, l’orfano adottato che scopre mondi avventurosi... Però va bene, più o meno inizia come Lemony Snicket. Anzi è praticamente uguale solo che li genitori non erano morti. 
Durante la visione ho avuto spesso la sensazione che il film poteva essere un horror e lo considero proprio un horror mancato perché c’erano molti di quegli elementi che se presentati in un altro modo potevano anche essere efficaci e con efficace intento generare turbamento nello spettatore. Per esempio tutte quelle bambole meccaniche che cominciano a muoversi da sole possono generare quell’effetto, ma se invece li c’è Jack black che fa delle battute si stempera tutta la situazione. Non è più pauroso ma divertente così che il film è sempre piacevole ma va in tutt’altra direzione. Poi una casa con un Orologio nascosto che fa dei battiti...qui cosa ci viene niente? Il cuore rivelatore (The Tell-Tale Heart) di Edgar Allan Poe. Insomma diciamoci la verità, una casa con un Orologio nascosto tra le mura, è stupenda, è un’idea meravigliosa. Mi dispiace quasi che questo film sia stato portato in chiave di lettura divertente però forse è dovuto alle regole del mercato, vietare un film ai minori di 14 anni significa tagliare tutta una bella fetta di spettatori e quindi si rischia. 
Poi abbiamo in giardino c’è una siepe a forma di leone alato che si muove....beh che dire su Shining (libro) erano un po’ più inquietanti questi animali fatti di foglie. Qui invece abbiamo un leone un po’ dispettosa che però non farebbe male ad una mosca. Poi ecco libro sulla negromanzia, sembra quasi uno spunto a voler osare di più però cosa succede? Facciamo l’incantesimo e esce il cattivo dalla tomba in modo simpatico e innocuo. Anche qui se si voleva, con le giuste atmosfere veniva fuori una bella cosa spettrale. Insomma già la parola negromanzia indica un certo livello di paura. 
Era un libro e quindi un film che ha una storia dalla doppia faccia, anche solo il fatto di costruire questo enorme orologio e nasconderlo in una casa e poi cercare di annullare tutta l’umanità… È molto oscuro come proposito ed ecco il cattivo che mi piace perché non è un cattivo solo con l’obiettivo di essere cattivo ma è il classico cattivo che pensa di essere buono, Isaac vuole annullare la guerra e lo fa con un buono intento, non è che vuole uccidere tutti per il puro piacere di farlo ma perché vuole migliorare la situazione. E questo è il cattivo migliore, il cattivo che si sente buono e per farlo fa una strage. Aziona il meccanismo  e si comincia ad andare indietro e tutti tornano prima bambini e poi stanno per scomparire e l’orologio gira...ma Lewis lo blocca. Va anche bene il finale positivo, insomma non deve essere catastrofico, non chiedo la luna, però insomma mi è un po’ dispiaciuto, un enorme potenziale stemperato per un pubblico più giovane. Sembra poi quasi che sia spesso un po’ sottotono, come se anche dal punto di vista divertente si poteva fare di più. Il film comunque è ricco nel senso che succedono delle cose continuamente non ci sono mai tempi morti e il ritmo è serrato, ogni scena è importante, e porta verso la conclusione. Purtroppo c’è sempre il fatto che quando qualcuno decide di diventare un mago o uno stregone non si fa che pensare ad Harry Potter anche se è ambientato nel 55. Ottima scelta comunque, un ambiente storico ben più interessante dell’attuale. 
Una cosa che non mi è molto piaciuta e che lo rende un po’ troppo ridicolo è che il cattivo Isaac ha preparato questo progetto per costruire l’orologio e l’ha scritto in un carattere strano che Jonathan e Florence non riescono a leggere ma appena Lewis lo vede capisce: ha usato un aggeggio, una sorpresa, che si trovava nelle confezioni di ovomaltina. Insomma il cattivo così cattivo che vuole distruggere il mondo usa un tal aggeggio? Anche qui è per creare delle scenette divertenti. 


Il film è molto piacevole però non riesco a dare più di tre stelle:

  • una per gli attori, non c’è niente da fare sono talmente bravi che è un film che si può vedere 1000 volte

  • una per il set, scenografia e fotografia da brivido

  • una per l’idea, anche se trovata in un libro

 

Ne tolgo due di stelle dunque:

  • una per l’horror mancato

  • un’altra per l’ovomaltina

 

È un film che comunque piace a tutti anche ai più scettici perché è piacevole da guardare ed è forse questa la sua forza. Dopo tutto è più semplice far divertire che far paura.


 

First Man - Il primo uomo - recensione

First Man - Il primo uomo

 

  • Titolo originale    First Man

  • Lingua originale    inglese

  • Paese di produzione Stati Uniti d'America

  • Anno    2018

  • Regia    Damien Chazelle

  • Soggetto    dal libro biografico di James R. Hansen

  • Produttore    Wyck Godfrey, Marty Bowen, Isaac Klausner, Damien Chazelle

  • Produttore esecutivo    Steven Spielberg, Adam Merims, Josh Singer

  • Casa di produzione    

  • Universal Pictures

  • DreamWorks Pictures

  • Temple Hill Entertainment

  • Perfect World Pictures

  • Distribuzione     Universal Pictures

 

 

Cast

 

  • Ryan Gosling: Neil Armstrong

  • Claire Foy: Janet Shearon Armstrong

  • Corey Stoll: Buzz Aldrin

  • Pablo Schreiber: Jim Lovell

  • Jason Clarke: Edward Higgins White

  • Kyle Chandler: Deke Slayton

  • Christopher Abbott: David Scott

  • Patrick Fugit: Elliott See

  • Ciarán Hinds: Robert R. Gilruth

  • Lukas Haas: Mike Collins

  • Shea Whigham: Gus Grissom

  • Ethan Embry: Pete Conrad

  • Olivia Hamilton: Patricia White

  • Gavin Warren: Rick Armstrong

  • Connor Colton Blodgett: Mark Armstrong

  • Brian d'Arcy James: Joseph A. Walker

  • Cory Michael Smith: Roger Chaffee

  • Brady Smith: Butch Butchart

  • William Gregory Lee: Gordon Cooper

  • Skyler Bible: Richard F. Gordon Jr.

  • John David Whalen: John Glenn

 

Riassunto

 

California, 1961
Neil sta volando a 14.000 piedi di altezza su un X 15 quando rimbalza sull'atmosfera per poi riuscire a riprendere il controllo e ad atterrare nel deserto del Mojave in California.  
La figlia di Neil, Karen di pochi anni è talmente malata da dover avere bisogno di una radioterapia che comunque non riuscirà a salvarla.

Dopo il funerale, Neil torna ben presto al lavoro ma dato che aveva avuto tre incidenti in un mese viene lasciato alla scrivania, si sarebbe dovuto occupare di scrivere il rapporto della sua ultima missione quella in cui era rimbalzato nell'atmosfera.

Neil decide di provare a entrare nel progetto Gemini per il quale la Nasa sta selezionando candidati. Viene assunto e deve trasferirsi a Houston con Janet la moglie e Rick l’altro figlio, insieme alle famiglie degli altri astronauti. 

1963
Inizia l'addestramento. Gli astronauti vengono fatti esercitare con un simulatore multiasse, una specie di sedia che viene fatta ruotare in molte direzioni fino a stordirli. Le lezioni prevedono anche teoria tra cui fisica del razzo.

1965
Neil e la famiglia si sono ormai ambientati a Houston, hanno anche un altro figlio, Mark. Janet ha fatto amicizia con la vicina Patricia, anche lei moglie di un astronauta, di Ed White.
Alla tv c'è la notizia che i russi sono riusciti per primi ad avere la prima attività extra-veicolare (EVA). 
La NASA sta preparando nel frattempo la missione Gemini 5 mentre Neil viene informato che avrebbe partecipato come comandante di riserva alla Gemini 8 con Elliot See. Elliot però rimane ucciso quando il suo jet di addestramento (T 38) si schianta in avvicinamento a St. Louis dove si stava allenando con Charles Bassett, proprio per quella missione.

Neil e David Scott salgono a bordo del Gemini 8 e riescono a raggiungere il satellite (Agena Target Vehicle) in orbita e ad agganciarsi a questo. Nonostante l'aggancio sia andato a buon fine ben presto cominciano a ruotare su se stessi tanto che Scott perde i sensi. Neil si sgancia dall’Agena ma continuano a rotare quindi capisce che non si tratta del satellite, sono loro. Nonostante la difficoltà Neil riesce a riprendere il controllo della situazione attivando i propulsori RCS e annulla la missione tornando a terra. 

Neil deve rispondere alle domande della stampa in una conferenza post missione e poi a un test di valutazione con il quale la NASA conferma che l'equipaggio non era responsabile dell'accaduto.

Ed White, Gus Grissom e Roger Chaffee vengono selezionati per la successiva missione Apollo 1. 

1967
Durante un test dei cavi dell’Apollo 1 il 27 gennaio i tre astronauti, White, Grissom e Chafee, rimangono uccisi in un incendio che si sviluppa proprio all'interno del modulo. In quel momento Neil si trovava alla Casa Bianca per rappresentare la NASA, parla anche con il senatore che gli chiede se tutte queste missioni valgano veramente tutti i soldi necessari, gravando sui contribuenti.

1968
Neil viene quasi ucciso dall'espulsione dal suo veicolo di addestramento per l'allunaggio con il quale si sta esercitando, mentre in America si moltiplicano le manifestazioni contro le missioni spaziali che portano un aumento delle tasse. Nel frattempo la NASA sta preparando la missione Apollo 8 mentre Neil viene scelto per comandare la missione Apollo 11 con la quale era previsto l'allunaggio. Avrebbero raggiunto la superficie lunare in quattro giorni, altri quattro sarebbero serviti per tornare e poi sarebbero stati un mese in quarantena. 

Luglio 1969
Janet vuole che Neil dica chiaramente ai figli che potrebbe non tornare. Fatto ciò parte per la missione.

Neil, il comandante, Buzz Aldrin, il pilota e Michael Collins vengono lanciati nello spazio dalla Florida il 16 luglio. Ben presto lasciano l'orbita terrestre e si separano dal modulo di servizio (SM), uno dei tre che compone  il veicolo, SM era quello che aveva generato la propulsione necessaria a farli ripartire. Il veicolo, ora formato solo il modulo di comando (CM) e dal modulo lunare (LM), procede verso la luna.

Il quarto giorno entrano nell'orbita lunare e Neil e Aldrin entrano nel modulo lunare Eagle con il quale raggiungono la superficie della luna. Dopo il contatto c'è lo spegnimento fino ad aprire il modulo per poter uscire nel silenzio lunare. Il primo a mettere piede sulla luna è Neil mentre una telecamera riprende tutto. Storiche sono le sue parole: un piccolo passo per l'uomo un grande salto per l'umanità ("one small step for [a] man, one giant leap for mankind."). Sono in contatto con la NASA e descrivono loro quello che succede. Scende anche Buzz. La superficie lunare sembra fatta di polvere molto fina, riferiscono alla base. Neil abbandona in un cratere del mare della tranquillità il braccialetto un tempo appartenuto alla sua defunta figlia Karen… In quel momento milioni di americani sono incollati alle tv, alle radio e in piazza a grandi teleschermi…

Il presidente Kennedy alla tv dice che gli americani hanno scelto di andare sulla luna perché hanno scelto di fare una cosa che non era facile ma difficile…(“We choose to go to the Moon! We choose to go to the Moon in this decade and do the other things, not because they are easy, but because they are hard...”)
Dopo esser tornati sulla terra il 24 luglio, dopo una settimana di quarantena, Janet può di nuovo vedere suo marito e si guardano attraverso un vetro.

 

🌙 Comment 


⭐️⭐️⭐️ (3/5)

140 minuti che sono volati, tanto per restare in tema. 
Il ritmo è stato piuttosto lento ma stranamente mai noioso. Un biopic necessario e mi chiedo come mai fatto solo ora.  Di effetti speciali non è che ce ne sono molti, si guarda sempre tutto molto dall’inferno dei moduli, non è lo spettacolo di vedere dall’esterno un razzo nello spazio ma è l’interno quello che conta, gli astronauti. Il missile di cui si è visto perfettamente la partenza è quello del 69 quello che ha raggiunto la sua meta. Al solo pensiero mi vengono i brividi, partire ed andarsene dalla Terra, per arrivare da qualche altra parte e non si tratta di un satellite ma si tratta di un altro corpo celeste, chi altri l’ha fatto? Nessuno. Che cosa deve aver provato Neil nel momento in cui sulla luna si ritrovava a guardare la Terra? A parte gli altri due, Buzz e Michael, tutto il resto del mondo era davanti ai loro occhi, tutti. Una visione d’insieme che nessun altro ha più avuto. Un conto è guardarla da una foto un conto è essere lì, nell’immenso spazio silenzioso. Nel momento in cui sono tornati, dopo otto giorni....che sensazione fa chieder loro: dove siete stati? Nello spazio, sulla luna. Ormai siamo talmente abituati a vedere i film di fantascienza che forse leggere queste parole non rende neanche tanto l’idea dell’enormità della situazione. Nessuno se ne va via da qui per quanto i nostri pensieri ci permettano di ideare mondi lontani, pianeti sconosciuti e alieni e quant’altro. La verità è che nessuno lascia la Terra e nessuno l’ha mai fatto tranne Neil e Buzz e (quasi) Michael. Sembra proprio che nessuno lo farà per un bel pezzo (come minimo). La sua frase storica “un piccolo passo per l’uomo un grande salto per l’umanità” dice davvero tutto. Lo scendere di Neil dall’astronave con un passo su un corpo celeste rappresenta un grande passo per l’umanità perché l’uomo con tutti i mezzi che ho trovato sulla Terra (e solo quelli ha) è riuscito a fare un salto dalla Terra alla luna. Purtroppo la verità è che di salti non se ne possono fare di più lunghi. Ed è forse proprio per questo che si può sentire la credibilità di questo film che riesce ad incanalare tutte le sue speranze  e le aspettative umane. Ma non sono solo sogni, ci sono anche le sue rinunce perché diventare un astronauta non è come fare il dentista. Si tratta di una preparazione molto dura, di una vita a parte, di rischi continui perché come si è visto nel film molti sono periti anche prima di partire. Neil però è un ingegnere e mette tutta la sua conoscenza al servizio della Nasa che può realizzare il suo sogno di raggiungere la luna. Si vede proprio in questi astronauti (anche dalle foto vere) come ci sia qualcosa nei loro occhi, la necessità di arrivare in alto, fuori, è un grande rischio che solo pochi riescono a correre. Infatti cosa chiede Janet a Neil di dire ai figli? Di loro che può essere che non torni. Non tutti sono capaci di compiere un tale gesto, partire per poter arrivare lontanissimo ma rischiando anche non tornare mai più. Gli astronauti hanno questa forza intrinseca, innata. Per loro stare tra le stelle e camminare nello spazio è la cosa più importante, ciò che li rende vivi e se così non fosse non partirebbero mai. Cosa ha detto Ed White dopo la prima passeggiata americana nello spazio? Disse: sto tornando dentro ed è la cosa più triste della mia vita! (Gemini 5, 1965)
Purtroppo però Grissom, White e Chaffee sono morti proprio durante un test di cavi dell’Apollo 1 quindi sulla Terra. È questo il risvolto, l’altra faccia della medaglia che non si può ignorare.

Questo film ci dimostra tutto questo, gli astronauti non sono come noi, hanno qualcosa dentro, sentono la necessità di esplorare l’ignoto e di provare cose però che solo in pochi riusciranno a sentire. 
Certo ora le cose sono diverse, tutto più semplice ma non mi risulta che altri sono andati sulla luna.

Il film mette in chiaro anche un altro aspetto ovvero l’aspetto politico. Non si tratta solo dell’amore per la scienza o dell’amore degli astronauti per le stelle, si tratta di politica, l’America e la Russia sempre in gara, quando i russi sono stati i primi a fare la passeggiata extraveicolare gli americani si sono “intestarditi” anche di più per arrivare per primi sulla luna. E non può essere una messinscena, ci sono arrivati veramente perché altrimenti i russi avrebbero sicuramente detto che mentivano. Se non era vero allora perché i russi non ci sono andati più? Ma di politica non ne capisco niente e quindi mi posso solo focalizzare su quello che è emerso dal film: quando sembrava che la NASA stava raccogliendo solo fallimenti e uccidendo astronauti sono cominciate le manifestazioni, gli americani hanno cominciato a lamentarsi perché chi paga la costruzione del razzo? I contribuenti. Più tentativi, più missioni significano più tasse, la scienza costa ed è per questo che il senatore chiede a Neil mandato alla casa bianca a rappresentare la NASA: ha senso fare queste cose per chiedere i soldi ai contribuenti? Neil ha detto sì però nel frattempo il paese era in rivolta. Poi però quando Apollo 11 è decollato dalla Florida con la promessa di arrivare sulla luna, tutti si sono fermati, nessuno si è lamentato più e sono rimasti tutti attaccati agli schermi. Apollo 11, la missione è iniziata e in quattro giorni Neil raggiunge la luna e lascia letteralmente tutti a bocca aperta. Non è forse anche questa la potenza dell’America? Se non ci riesci ti odiamo ma se ci riesci ti adoriamo. E il presidente quando sono tornati ha detto: abbiamo scelto di andare sulla luna perché noi non scegliamo di fare cose facili ma cose difficili. E più che andare sulla luna non ce n’è, cosa si dice sempre quando una cosa sembra impossibile? Tu vuoi la luna! E loro l’hanno voluta e se la sono presa e con questo film ci hanno fatto vedere come. Senza tralasciare il fatto che comunque per uno anzi due che sono arrivati altri sono morti. Costruire una nave spaziale non è come costruire una macchina per andare per strada, lassù poi ci sono solo gli astronauti. All’inizio proprio del film, Neil si trova a 14.000 piedi di altezza e rimbalza sull’atmosfera, prende il vuoto solo a pensarci..


Un film lungo, lineare e che molti guardavano ricordando quel momento in cui stavano assistendo alla tv a quell’evento. Penso che sia piuttosto istruttivo, l’America è come un altro pianeta e penso che abbiano molte cose da insegnarci. Non so se è quella cosa del braccialetto sia vera ovvero quando Neil arrivato sulla luna lascia il braccialetto in un cratere del mare della tranquillità, il braccialetto della figlia morta molti anni prima. La tragedia della figlia è vera ma non so se questa storia del braccialetto è solo cinematografia. Unica pecca del film.

 

Millennium - Quello che non uccide - recensione

Millennium - Quello che non uccide

 

  • Titolo originale    The Girl in the Spider's Web

  • Lingua originale    inglese

  • Paese di produzione    Stati Uniti d'America, Regno Unito, Germania, Svezia, Canada

  • Anno    2018

  • Regia    Fede Álvarez

  • Soggetto    dal romanzo di David Lagercrantz

  • Personaggi creati da Stieg Larsson

  • Produttore    Eli Bush, Elizabeth Cantillon, Berna Levin, Amy Pascal, Scott Rudin, Søren Stærmose, Ole Søndberg

  • Produttore esecutivo    Robert J. Dohrmann, Anni Faurbye Fernandez, David Fincher, Line Winther Skyum Funch, Johannes Jensen

  • Casa di produzione    The Cantillon Company, Metro-Goldwyn-Mayer, Scott Rudin Productions, Sony Pictures Entertainment, Yellow Bird

  • Distribuzione (Italia)    Warner Bros.

 

Cast

  • Claire Foy: Lisbeth Salander

  • Sverrir Gudnason: Mikael Blomkvist

  • Lakeith Stanfield: Edwin Neeham

  • Sylvia Hoeks: Camilla Salander

  • Stephen Merchant: Frans Balder

  • Vicky Krieps: Erika Berger

  • Claes Bang: Jan Holster

  • Synnøve Macody Lund: Gabriella Grane

 

Riassunto

 

Le piccole Lisbeth e Camilla stanno giocando a scacchi quando il padre le chiama, vuole giocare con loro. Lisbeth decide di fuggire perché non ne può più di quella vita, spalanca la finestra e sta saltare quando chiede alla sorella di venire con lei ma Camilla si nasconde dietro al padre. Allora Lisbeth si getta di sotto, la neve attutisce la sua caduta e fugge.

L’amministratore delegato Holden è in casa sua e sta maltrattando la moglie quando improvvisamente Lisbeth irrompe nell'abitazione, la lega e lo minaccia, se avesse perseguitato di nuovo sua moglie Lisbeth avrebbe diffuso un video molto compromettente, di un incontro di Holden avuto con un uomo d'affari. Lisbeth dice poi alla donna di prendere la figlia e fuggire. Prima di andarsene Lisbeth punzecchia Holden con un teaser.

Più tardi Lisbeth se ne va in una rumorosa e squallida discoteca dove se ne sta in disparte.

Mikael alla redazione del Millennium parla con Erica che vuole che scriva qualcosa. Da quando Lisbeth se ne è andata lui non riesce più a scrivere.

Lisbeth si incontra con la sua amica Maria che trova una foto di lei e sua sorella da piccole. Lisbeth dice che la sorella si era suicidata e che era una psicopatica come il padre. Non prova nessun sentimento per loro.

Arriva una richiesta di lavoro da Plague: si tratta di un certo Balder, vuole che Lisbeth rubi un file che lui aveva creato. 
Lisbeth incontra Frans Balder in un museo, suo figlio August è con lui. 
Frans le spiega come stanno le cose: si tratta di un'applicazione che permette l'accesso agli arsenali delle varie nazioni e quindi ha un grande potenziale. Balder l'aveva dato agli americani e ora si trovava all'agenzia della sicurezza Nazionale. 

Una volta a casa Lisbeth  si introduce con facilità nel sistema della National Securety agency americana e comincia a scaricarlo con l’intento di rubarlo dai loro server. L’agente Edwin Neeham si accorge del trasferimento ma non riesce a fermarla così che Lisbeth ha nel suo computer l'applicazione. Edwin riesce a localizzarla, dopo aver visto che si trova Stoccolma prende subito l'aereo.

Lisbeth ha l'applicazione “Firefall” sul desktop  e prova ad aprirla ma all’avvio vengono poste strane domande alle quali non sa rispondere, è un programma blindato e evidentemente solo Balder poteva avviarla.

Più tardi mentre si sta facendo un bagno Lisbeth sogna la sorella Camilla e in quel momento un uomo entra nella sua casa. Cercano di prenderla ma Lisbeth si chiude in una stanza blindata e grazie alla telecamera interna della casa vede che le hanno rubato il computer. Esce per controllare la situazione ma ben presto si accorge all'ultimo minuto che c’è una bomba che sta per esplodere. Si tuffa nella vasca e riesce a sopravvivere anche se si procura una brutta ferita alla spalla. Quando il fuoco è ormai spento si riguarda le registrazioni delle webcam che aveva sparse per casa. Ferma il fotogramma  sull'uomo che aveva guidato gli altri e gli fa una foto. 

Quando esca dalla sua casa la polizia si è riunita ti di fronte ma Lisbeth riesce a fuggire con la sua motocicletta passando sopra il lago ghiacciato.
Tutto questo ha fatto in modo che Lisbeth non potesse recarsi all’appuntamento con Balder per consegnargli il programma così che questo comincia a pensare di aver fatto male a fidarsi di lei.

Al quartier generale del servizio di sicurezza svedese il vice direttore
Gabrilla Grane parla con Balder e le conferma che  Lisbeth è veramente una persona pericolosa come pensa e che quindi non può assolutamente fidarsi di lei.

Lisbeth incontra Mikael e gli chiede aiuto. Gli dice che ha dovuto prendere quel programma e le sue potenzialità e gli spiega la situazione ma lui sembra più sconvolto dal fatto che dopo tre anni la rivede. Lei gli manda sul cellulare la foto dell’uomo misterioso entrato nella sua casa e gli chiede di cercarlo.

Nel frattempo l’agente della sicurezza nazionale americana Edwin Neeham arriva e viene subito accolto dalla Grane che per quanto stanno cercando la stessa persona ovvero  Lisbeth, lei non lo vuole tra i piedi e gli intima di non fare assolutamente niente che non sia una gita turistica altrimenti l'avrebbe rispedito in America.

 Lisbeth va dal suo amico Plague e con della colla si cura la ferita. Gli lascia la sua lucertola e va a fissare una telecamera davanti all’edificio  dove la polizia stava nascondendo Balder e il figlio. Poi si prende un appartamento li vicino e lo tiene costantemente sotto controllo, certa del fatto che quelli che gli hanno rubato l'applicazione nel momento in cui capiranno che il programma è blindato si sarebbero precipitati da lui per aprirlo.

Mikael osserva la foto dell’uomo che ha rubato il programma e nota un tatuaggio a forma di ragno che ha sul collo. Seguendo quella pista trovo il direttore di una sala giochi, un certo Milos che ha lo stesso tatuaggio. Questo gli dice che non si tratta di un tatuaggio ma di una cicatrice fatta sotto tortura, un marchio, che sanciva l'appartenenza a un gruppo denominato gli Spiders tra i quali c’era un certo otravitel’, il cui nome Mikael si segna dietro la foto.
A casa Mikael è ossessionato dalla sua ricerca e Erika da lui gli fa notare come otravitel' in russo significhi avvelenatore. Mikael capisce quindi che si tratta della malavita russa e risale a un certo Holster.

Neeham passa a casa di Lisbeth e trova un indizio che lo porta alla sua amica Maria. La trova in discoteca e le chiede come trovarla ma lei era già d'accordo con Lisbeth lo ingannano: falsa pista.

Nel frattempo Holster arriva da Balder, uccide tutti i poliziotti di guardia e entra nell’appartamento. Lisbeth lo vede con la telecamera e accorre, entra anche lei e lo aggradisce ma Holster riesce a metterla ko iniettandole qualcosa che la stordisce. Quando Lisbeth non riesce più a muoversi Holster le prende la mano e fa in modo che sia lei a premere il grilletto che ucciderà Balder. Holster se ne va prendendo il piccolo August. 

Lisbeth lentamente riprende il controllo del suo corpo e usando l'auto dei due poliziotti morti che erano di guardia si connette all'auto di Holster, lo traccia e riesce a raggiungerlo, a fermarlo e a prendere August. Prima di andarsene Lisbeth vede Camilla.
La prima cosa che fanno è cambiare macchina, ne rubano una in un parcheggio sotterraneo. Raggiungono una specie di osservatorio abbandonato in periferia al cui interno si rifugiano. Lisbeth riesci a farsi dire da August come sbloccare programma, ha capito che è lui quello che può farlo, non il padre, August le dice che il programma funziona come ragiona la sua testa. Lisbeth manda un messaggio a Mikael con le indicazioni per raggiungerla li dove si trovano. 
Mikael arriva subito e le dice quello che scoperto su Holster e Lisbeth capisce che si tratta degli ex colleghi del padre, Camilla una volta morto loro padre, ne aveva preso il posto. 
C'è tensione tra Lisbeth e Mikael ma lei con aggressività lo tiene lontano e quando stanno forse per baciarsi, gli dice che non avrebbe fatto altro che scrivere un articolo su di lei proprio come l'altra volta. 

L'unica cosa da fare è mandare August in America dalla madre e l'unico che può accompagnarlo in modo sicuro è proprio Neeham. Lisbeth si reca all'aeroporto e accede al sistema di controllo del dell'agenzia di sicurezza e riesce a liberarlo obbligandolo ad accettare la sua proposta, avrebbe riportato August in America.

Nel frattempo Holster telefona al cellulare del ragazzino usando il telefono del padre e August risponde: localizzato. Lisbeth torna alla base e non lo trova più, riesce a sua volta a localizzarlo in quanto gli aveva dato un pezzo degli scacchi fornito di GPS. Camilla e i suoi lo stanno portando alla vecchia casa, quella da cui era fuggita Lisbeth da piccola. 

Lisbeth chiama anche Plague che con Nehaam organizza una tattica offensiva che prevede innanzitutto che Lisbeth entri nell'edificio e si colleghi al sistema interno. Grazie a questo contatto Plague comincia a creare un tracciato tridimensionale di tutto l'edificio. Lisbeth viene ben presto catturata dalla sorella che le confessa che la loro cliente era proprio la Grane grazie alla quale era riuscita a rintracciare Balder. Camilla dice a Lisbeth di convincere August a sbloccare l'applicazione altrimenti avrebbero torturato e poi ucciso Mikael li prigioniero. Lisbeth convince August e l’applicazione è ora utilizzabile. Camilla però capita l'importanza dell'applicazione decide di tenerla per se e uccide la Grane. 

Camilla mette Lisbeth in una busta di plastica dalla quale aspira tutta l'aria. Le taglia uno spiraglio per farla respirare e comincia a raccontare che dopo che lei se ne è andata ha visto nel padre il mostro che era veramente e per 16 anni lo ha dovuto sopportare. Infine arrabbiata con la cera della candela chiude quello spiraglio e la lascia soffocare mentre se ne va. Nel frattempo Plague ha terminato di creare il modello 3D dell'edificio e riesce a vedere chiaramente la posizione degli uomini di Camilla e invia a Neeham l'esatta posizione di ognuno e lui, munito di un fucile con gps, spara e colpisce con precisione tutti gli uomini. August pianta nella gamba di Holster (che lo stava per uccidere) una delle sue iniezioni che aveva preparato per Mikael, quella che lo avrebbe reso cieco: Holster esce dall'edificio e vaga nella foresta senza vedere quasi niente. Camilla fugge con uno dei suoi e il computer, Lisbeth riesce a liberarsi e segue la sorella con una macchina. Holster attraversa la strada mentre sta arrivando la macchina di Camilla e la manda fuoristrada. Camilla ferita vaga per il bosco fino a un dirupo con il computer che contiene applicazione ancora in mano. Lisbeth la raggiunge e parlano insieme. Camilla le chiede come mai non l'abbia aiutata, quando invece salva tutte le altre donne. Lisbeth le confessa che non era riuscita aa aiutarla perché lei voleva rimanere con il padre. Camilla lascia cadere sulla neve il computer con l'applicazione e poi si getta di sotto, giù dal dirupo. Lisbeth prende il computer e nota tra le lacrime che tutti i dati sono stati cancellati con il messaggio che Balder avrebbe voluto così.

Mikael  in redazione comincia a scrivere un articolo intitolato: la ragazza nella tela del ragno in cui parla di Lisbeth e di tutto quello che è successo e che l’avrebbe scagionata da ogni accusa. Poi però ripensa alle parole di lei e cancella tutto.

Lisbeth ha raggiunta la sua vecchia casa e le da fuoco.

 

 

Commento


⭐️ ⭐️ ⭐️ (3/5)

 

Ammetto che mi è piaciuto più del previsto, molto più del previsto. Avevo sentito dire che era stato fatto un quarto libro dopo la trilogia originale di Stieg Larsson. Un quarto libro scritto da uno sconosciuto e non quel quarto mai pubblicato dello stesso autore defunto. Mi ero ripromessa di leggere questo quarto ma forse un po’ il mio scetticismo forse poi il fatto che mi sono distratta me ne sono completamente dimenticata. Così mi sono ritrovata al cinema il poster di Millennium, quello che non uccide. Mi sono ricordata subito di quel libro che non avevo letto e con amarezza sono andato a costatare come sono andate le cose. C’è stata un po’ di tempesta per quanto riguarda i diritti e forse questo non è il luogo migliore per parlarne ma non possiamo far finta di niente, non possiamo far finta che questo libro è stato voluto dal creatore di Lisbeth e di tutto il suo mondo. Stieg Larsson aveva scritto tre libri che non aveva neanche fatto in tempo a pubblicare che hanno avuto un enorme successo. Siamo comunque tutti d’accordo che se io scrivo un libro e non riesco a pubblicarlo e qualcuno vicino a me lo pubblica va bene anche se c’è sempre quel fatto che i ricavati del libro non vanno a chi lo ha scritto (perché è morto) ma a tutti quelli intorno che poi quelli intorno sono i familiari, legami legalmente appurati, non amici che magari ti conoscevano e amavano di più, tanto per fare un esempio.  In questo caso si tratta del padre e del fratello che hanno detto a questo altro autore (a cui non faccio pubblicità) “ok scrivi un altro libro”. Ma si vede già dal film, è lampante che lo stile è diverso, e andando in biblioteca prenderò questo quarto libro e me lo leggerò. Ora infatti ho intenzione di commentare solo il film ma non posso fare a meno di pensare che il ricavato di questo libro e questo film non andranno all’ideatore di tutto. È veramente una cosa che ti disturba, tu lavori, hai delle idee poi muori e gli altri si prendono tutti i soldi. Non è solo per i soldi poi qui perché si prendono anche le idee e le rivendono, perché il padre e il fratello hanno venduto quell’idea che non era loro, non importa il legame familiare, quell’idea non è tua e l’hanno venduta a scopi di lucro! Voi direte è solo un’idea? Allora forse non ne avete mai avuto una buona, io non posso fare a meno di puntualizzare questa vicenda dietro al film, in veste di persona cui piace scrivere, crescere idee e coltivarle nel mio orto. Stieg Larsson aveva un orto pieno di idee che spuntavano rigogliose,  lui non si è più potuto prendere cura dell’orto e gli altri sono autorizzati a vendere quei frutti? Tutto è sempre mosso dall’avidità. 

Come dicevo questo film è molto più soft, i primi tre soprattutto la versione svedese erano molto crudi, scuri, non per tutti questo invece è molto commercialmente ben fatto. Ha uno stile tagliente che va dritto come una spada anche se perde un po’ di potenza (ma se non hai visto quelli veri non ti accorgi di nulla tanto è ben fatto). La cosa che mi ha lasciato molto perplessa, e forse l’unica a parte la morbidezza generale, è il fatto che inizialmente ci si presenta una Lisbeth che fa l’eroina, salva le donne maltrattate. Entra infatti a casa di un facoltoso uomo d’affari che stava picchiando la moglie, lo impacchetta, lo appende a testa in giù e lo tormenta con il teaser mandando via la moglie. L’unica cosa propria di Lisbeth in questa scena è il teaser. Appena l’ho vista mi è rimasta un po’ indigesta perché Lisbeth che fa l’eroina? Mmmmm......Lisbeth è una persona molto introversa, che odia tutti, odia gli uomini ok ma va ad aiutare gli altri? In veste di eroina anche se nera io non la vedo. Spettacolare scena iniziale sicuramente ma forzata, secondo me Stieg non l’avrebbe scritta.

Ma andiamo avanti, anzi indietro perché il film comincia con un flashback, la piccola Lisbeth e sua sorella Camilla sono attanagliate dal padre. Lisbeth fugge ma Camilla decide di restare. E sarà proprio quella Camilla l’antagonista, colei che metterà in moto tutta quella serie di eventi che coinvolgeranno indirettamente anche la sorella. Il film è molto dinamico e ritmato, non annoia mai e non intreccia neanche troppo la mente, perché a volte questi film in cui ci sono i servizi segreti rischiano di essere così ingarbugliati che non ci si capisce più niente. Qui invece fila tutto liscio, Lisbeth da sempre prova di essere pronta a qualsiasi cosa, con la sua tecnologia e con il suo amico hacker, Plague. Le sue amicizie femminili, i suoi vestiti sempre oscuri, il suo sguardo truce, tutto perfetto anche se manca sempre qualcosa, come se fosse una versione più adatta a tutti. Già la versione americana del film era molto più soft, ma quelli che esprimevano veramente i libri erano i tre film svedesi. Completamente diversi da questo. Però queste tre stelle che assegno sono meritatissime perché l’attrice riesce a impersonare Lisbeth in modo più che convincente, con i suoi sguardi e con il suo atteggiamento, ci siamo. La fotografia e il montaggio sono precisi e rendono l’idea della frenesia delle azioni senza però mettere ansia a chi guarda. Il film è vietato ai minori di 14 anni forse per il troppo sangue ma secondo me non c’era neanche bisogno di questo divieto. Quelli svedesi erano vietati allora a tutti? 
(Da qui spoiler, ⚠️)
Non penso che mi sia piaciuto molto il fatto che la sorella alla fine muore, si butta di sotto dal dirupo e se poi viene fuori che è ancora viva risulta poco credibile. Si sono ritrovate dopo tanto tempo e poteva essere la base per una nuova storia, una nemica di famiglia un po’ com’era il padre, infatti Lisbeth le dice: hai preso il suo posto. Quello mi piace, mi piace molto la sorella che lei voleva salvare ma non solo non si è fatta salvare ha poi preso il posto del padre ed è diventata psicopatica come lui. Una stella anche per quello, perfetto. Ma perché me la uccidi caro scrittore? Li secondo me era meglio lasciarla una scomparsa, la macchina andava a sbattere, lei usciva e non si trovava più .... Poi però non c’era quel dialogo in cima al dirupo con l’atmosfera “adesso mi suicido”, dialogo che è molto drammatico e di effetto in cui (parafrasando):
Camilla: hai salvato tutti tranne me...
Lisbeth: non ti ho salvata perché tu hai scelto lui.
Come dialogo è molto potente e rafforza la storia perché si chiude il cerchio, il film è iniziato con un flashback di loro due e finisce con le due sorelle da grandi che riparlano proprio di quella scena. Fatto sta che Camilla non doveva morire. Doveva perdersi, non doveva perdere quella pericolosissima applicazione, non doveva morire quindi tolgo una stella perché il film è tutto basato sulla spettacolarizzazione del momento piuttosto che sul significato intrinseco della storia in se. Tolgo un’altra stella poi perché Camilla non doveva morire.
Altra nota dolente ma forse non così grave  Mikael, un po’ troppo sottotono. Il personaggio di Mikael è sempre stato un po’ titubante non troppo forte però c’è sempre stato e qui invece viene lasciato sempre nelle retrovie, viene mostrato come un uomo senza qualità che non sa cosa fare, mi piace che è rimasto sconvolto dal fatto che non vedeva da tre anni Lisbeth, ma appena la vede non è che si anima così tanto. Non si danno neanche un bacio. Neanche uno, non è possibile, anche questo è un segno di indebolimento strutturale. Si vede per un momento che Lisbeth ha una ragazza ma anche loro non si danno neanche un bacio, come a non voler sconvolgere troppo gli animi. Un film senza passione, lo dico io che di solito le storie d’amore le odio nei film ma queste sono tutte relazioni particolari, che esistendo già andavano un po’ curate nei particolari dato che caratterizzano i personaggi, non si tratta di baci dati tanto per fare ma di relazioni che comunque trovano le loro radici nei libri precedenti. Allora potevi inventarti una storia tua, no? 
Mikael se ne sta lì che vaga per la redazione e non scrive più neanche. Passa Erica e gli dice “tu non scrivi più”. Poi passa Lisbeth gli dice: “tu vuoi stare con me solo per scrivere un articolo”. Sembra quasi comico, una vuole che Mikael scrive, una che non scrive e lui finito tutto cosa fa? Scrive un articolo su quello che è successo e poi lo cancella. L’aveva intitolato proprio come il titolo originale del libro: la ragazza nella tela del ragno. Il ragno era il modo in cui veniva identificata la gang guidata dalla sorella ovvero gli Spiders. In italiano però viene fuori “quello che non uccide”. Per quanto cerco di capire non trovo il nesso con la storia e mi chiedo quand’è che verrà stabilito che gli italiani sanno l’inglese cosicché non c’è bisogno di tradurre il titolo? Anche qui torna sempre fuori il discorso del marketing, a costo di sconvolgere chi l’inglese lo sa si mettono sempre questi titoli raccapriccianti che cercano di attrarre le menti più vuote.
Quindi un film da vedere ma riflettendo sul fatto che è un film dolce-amaro, è bello ma non è giusto e per quanto mi è piaciuto continuerò sempre a dire che non trovo affatto giusto il fatto che una persona morta sia derubata delle sue idee, sia che lo faccia un familiare che qualcun altro perché non sapremo mai quello che ne pensava il diretto interessato. La maggior parte delle volte quando uno scrittore inventa una persona solo lui la capisce fino in fondo, e non c’è storia che tiene, tutte le fanfic non possono competere con l’originale. Diciamoci la verità, questa è una fanfic autorizzata, scritte da punti di vista diversi e quindi ci sarà sempre qualcosa che allo scrittore non sarebbe piaciuto, e questo è molto triste. Bisogna sempre tenere a mente che se non era per Stig Larson noi non avremmo mai conosciuto Lisbeth! Guardate questo film con l’intenzione di leggere i libri di Stieg Larsson perché quelli vi diranno chi è veramente Lisbeth.

 

Halloween 🎃 recensione

Halloween 🎃

 

 

  • Lingua originale    inglese

  • Paese di produzione    Stati Uniti d'America

  • Anno    2018

  • Regia    David Gordon Green

  • Soggetto    John Carpenter, Debra Hill (personaggi)

  • Produttore    Malek Akkad, Jason Blum, Sean Gowrie, Bill Block

  • Produttore esecutivo    John Carpenter, Zanne Devine, Ryan Freimann, David Gordon Green, Danny McBride, David Thwaites

  • Casa di produzione    Blumhouse Productions, Miramax Films, Trancas International Films

  • Distribuzione Universal Pictures

 

 

Cast

 

  • Jamie Lee Curtis: Laurie Strode

  • Judy Greer: Karen Strode

  • Andi Matichak: Allyson Nelson

  • Will Patton: Frank Hawkins

  • Virginia Gardner: Vicky

  • Nick Castle - James Jude Courtney: Michael Myers

  • Haluk Bilginer: dott. Ranbir Sartain

  • Rhian Rees: Dana Haines

  • Jefferson Hall: Aaron Korey

  • Toby Huss: Ray Nelson

  • Miles Robbins: Dave

  • Omar Dorsey: Sceriffo Barker

 

 

Riassunto

Sono passati quarant’anni dal massacro di Haddonfield. Aaron e Dana sono i creatori di un podcast di criminologia e in veste di giornalisti si sono recati al centro di riabilitazione di Smith’s Grove per intervistare Michael Myers. Parlano con il suo dottore, il dottore Sartain che li informa che Michael non ha più parlato e sarebbe stato ben presto trasferito in una specie di carcere di massima sicurezza. Proprio per questo i due giornalisti lo vogliono incontrare, prima che diventi irraggiungibile. Il dottore li porta vicino a Michael, legato nel cortile. Aron ha con sé la maschera che indossava durante i suoi crimini, gliela aveva data amico dal commissariato. Gliela sventola di fianco e gli chiede di parlare ma questo rimane in silenzio, neanche lo guarda.

(Titoli)

Dana e Aaron si recano ad Haddonfield per intervistare la controparte di Micheal ovvero Laurie Curtis. Non è molto ospitale, accetta di parlare con loro solo in cambio di $ 3000. La sua casa sembra una fortezza, doppia serratura, recinti e telecamere. Aaron  le dice che stanno facendo un'inchiesta e le chiede se sa che il suo nemico sta per essere trasferito. Laurie si mette subito sulla difensiva, Aaron comincia a parlare della sua vita fallimentare, di quando sua figlia Karen era stata portata via dodicenne in quanto lei non era stata ritenuta una madre incapace e dedita all’alcol, dei suoi due matrimoni falliti… ben presto Laurie li sbatte fuori senza dire una parola.

Karen vive con il marito Ray e la figlia Allyson che vuole presentare loro il suo ragazzo Cameron. Quella sera sarebbero stati tutti a cena fuori insieme. Allyson avrebbe voluto anche sua nonna ma la madre le mente dicendo che l'ha avvertita quando invece non ne vuole sapere di averla tra i piedi. La nonna comunque si presenta a scuola dalla nipote e le da quei $ 3000 che gli hanno dato i giornalisti così e lei le chiede di venire alla cena. 

Quella sera Michael viene fatto salire con altri sull’autobus che l'avrebbe portato in un nuovo complesso. Il dottore chiede di poter venire con lui.
Un padre e un figlio andando a caccia notturna si imbattono nell'autobus rovesciato lungo la strada con tutti i pazienti sparsi a vagabondare li intorno. Il ragazzo imbraccia il fucile e spara un colpo per errore al dottore. Impaurito risale in macchina e chiama la polizia. Michael lo uccide, aveva già sistemato il padre.

Aaron e Dana sono andati al cimitero a visitare la tomba della sorella di Michael, Judith. Nel frattempo il dottore viene ricoverato in ospedale, ancora incosciente. Lo sceriffo informa che quasi tutti i malati di mente dispersi sono stati recuperati, manca solo Micheal.

Aaron e Dana si fermano in una stazione di servizio, dove Michael aveva appena ucciso il meccanico poi sistema anche loro, spacca la testa di Aaron contro il muro e strozza Dana. Infine si riprende la maschera che Aaron gli aveva precedentemente mostrato.

Nel frattempo Laurie sente alla tv la notizia dell'evasione di Michael e tramite un pannello segreto apre un seminterrato nascosto. Va da sua figlia e le dice di tenersi pronta, ha passato tutta la vita a proteggerla e prepararla e ora deve essere pronta, porta a lei e a Ray delle armi. Karen la manda via in malo modo.

È la notte di Halloween e Michael gira per le strade tra i bambini che stanno facendo dolcetto scherzetto, nessuno lo nota perché sono tutti mascherati.  Michael ha un martello in mano, quello che ha preso al meccanico. Entra in una casa e uccide con quel martello un'anziana signora alla quale prende un coltello in cucina, poi esce e continua per le strade a camminare.

Allyson e Cameron con l’amico Oscar sono andati a una festa di Halloween. Allyson chiama la sua amica Vicky che sta facendo la babysitter al piccolo Julian. Dopo averlo messo al letto accoglie il suo ragazzo Dave. Michael entra in casa e uccide entrambi mentre Julian fugge.

Alla festa di Halloween Cameron  tradisce Allyson con una ragazza e questa se ne va infuriata soprattutto dopo che Cameron le ha buttato il cellulare in una torta. Allyson così non può essere avvertita dalla nonna  che la sta chiamando da un pezzo: la polizia è venuta a prelevare Karen e Ray e li stanno portando tutti alla casa di Laurie ben più sicura. 
Allyson sta tornando a casa con Oscar ma quando questo le fa delle avances lei lo lascia indietro. In quel momento Michael lo uccide. Allyson fugge e chiede aiuto bussando a casa di sconosciuti che per fortuna le aprono. Così viene contattata la polizia che arriva e preleva per portarla a casa dalla nonna. Guida Hawkins, il vice sceriffo che facevano lo sceriffo all'epoca del massacro. Hawkins aveva anche recuperate il Dott. Sartain che una volta ripresosi aveva cominciato a girare per le strade in cerca di Michael. Sartain non vuole assolutamente che Michael sia ucciso, è troppo prezioso per la scienza.
Lungo la strada trovano Michael che vaga e Hawkins, preso da un impeto di rabbia, lo prende sotto. Il dottore disperato scende dalla macchina e dice che è morto, è arrabbiato con Hawkins per averlo ucciso e lo trafigge con il bisturi, lo uccide dopo essersi messo la maschera di Michael. Poi se la toglie e mette Michael in macchina, vicino ad Allyson. Effettivamente non è morto. Sartain li vuole portare entrambi dalla nonna. Allyson è spaventata e quando sono quasi arrivati chiede al dottore di lasciarla andare. Sartain ferma la macchina ma non la vuole far uscire.  Michael si sveglia e lo uccide mentre Allyson fugge nel bosco. Michael raggiunge la casa di Laurie, uccide i due poliziotti di guardia e Ray. Michael comincia a dare la caccia a Laurie,  che nasconde sua figlia nel seminterrato. Laurie riesce a colpirlo più volte ma non è mai abbastanza. Allyson entra in casa non sapendo che Michael è lì, ma riesce a raggiungere  la madre e si riuniscono nascoste nel seminterrato. Karen imbraccia il suo vecchio fucile quello con cui Laurie l'aveva addestrata e solo unendo le forze riescono ad atterrare Michael e a rinchiuderlo nel seminterrato che ben presto si rivela una gabbia preparata per ucciderlo. Laurie fa uscire del gas e poi lanciò una fiamma, Tutta la casa da fuoco mentre loro fuggono vengono salvate da un pick up.


Riferimenti al film precedente:
Tutta la parte di Vicky.
Vicky chiama il ragazzo come fece la prima vittima di Michael.
Vicky viene coperta con un lenzuolo come Michael si era coperto fingendosi il ragazzo dell’amica di Laurie.
Vicky babysitter, Michael era soprannominato il killer delle babysitter.

 

🎃 Commento


⭐️ ⭐️  (2/5)

 

Nel 1978 con soli 300 $ John Carpenter e Debra Hill hanno dato il via a una franchise multimilionaria che è arrivata fino ad oggi, quarant’anni dopo. John Carpenter ha avuto un’illuminazione, non solo sui personaggi ma anche sulla musica perché se guardate il film del 78 vedrete che si è occupato anche delle musiche. Nonostante il basso budget il film è venuto in modo perfetto. Certo sono qui per parlare di quello del 2018 ma trovo estremamente sgradevole considerare solo questo senza partire dalla base, senza il primo non ci sarebbe stato nient’altro. Come film quello degli anni 70 è completamente diverso tanto che nel doppiaggio non veniva neanche mai detta la parola Halloween ma sempre la vigilia di Ognissanti, e già questo è segno di come le cose siano cambiate. 
300 $ non sono molti ma forse è proprio grazie a questo che è stato un successo, sono sempre dell’idea che l’horror o come minimo questi film molto oscuri che vogliono creare una tensione riescono meglio in quest’effetto solo se non si avvalgono di molti effetti speciali, perché riproducono una realtà più vicina a noi (Forse questo il motivo per cui It 2017 non è stato così pauroso?).
Così con pochi soldi e pochi attori (perché si contano quasi sulla punta delle dita) Carpenter creò un capolavoro quasi teatrale, diventato un cult. L’obiettivo principale era forse prima più di adesso, entrare nella storia. Michael Myers oppure come lo chiamano in inglese the Shape, è diventato unico, un’icona, è un personaggio vivo, come IT, ormai tutti lo conoscono, anche senza aver visto il film. Questa è la potenza, questa è la strada che prendono solo le idee geniali quelle che non finiscono nel dimenticatoio. 

Ne sono stati fatti molti di sequel, troppi, tutti un disastro ma questo nel 2018 sembra diverso, forse perché Carpenter ci ha messo lo zampino e ha ripreso un po’ la situazione in mano anche se solo da produttore esecutivo. Però era lì.
Veniamo al film. Vietato ai minori di 14 anni penso per il troppo sangue ma non credo che i 14enni ne uscirebbero tanto sconvolti dato che spesso le scene sanguinolente sono quasi una caricatura, fino a perdere un po’ la credibilità. Comunque di sangue ce n’è anche perché l’unico obiettivo della vita di Michael Myers è uccidere. Una mente completamente devota all’omicidio che non appena ritrova l’occasione di uccide tutti quelli che passano approfitta subito, anche dopo quarant’anni di silenzio e di prigionia. Così che la trama è molto lineare forse anche troppo, si sa già che Michael Myers sarebbe fuggito e avrebbe fatto una strage ma nonostante tutto il film non è noioso. Ovviamente c’è sempre questa notte di Halloween e questa volta la parola Halloween la conoscono tutti, anche gli italiani. The Shape durante un trasferimento (non è che si capisce tanto però perché viene trasferito) riesce a fuggire. Fugge e uccide alcune persone nel suo cammino, lui cammina e uccide durante la notte di Halloween. Poi incontra quello che era Sceriffo quarant’anni fa (stesso attore) e con lui c’è il successore del dottore di Michael. Il dottore è rimasto talmente colpito dalla mente diabolica di the shape che pugnala l’ex Sceriffo quando questo prende sotto Michael. Quando Michael è lì a terra svenuto per il colpo il dottore si mette la maschera psicopatica del suo paziente per uccidere l’ex Sceriffo. Beh, direi che qui si è fatto davvero un ottimo lavoro. Lo psicologo diventa psicopatico, si mette la maschera della persona che stava curando e diventa come lui. Ottimo. Ci siamo, mi piace, molto! Poi però se la toglie e ben presto Michael lo fa fuori, inespressivo come sempre. Si riprende il binario prestabilito ovvero quello lontano da eventuali colpi di scena. Michael raggiunge Laurie che si era organizzata per tutti questi anni ed era diventata matta quasi quanto lui. Laurie non era riuscita ad avere nessuna relazione, le avevano portato via la figlia e aveva creato una specie di bunker nella sua casa. Michael entra nella sua casa e si scontra con Laurie affiancata dalla figlia e dalla nipote. Tutte e tre riescono a rinchiuderlo nello scantinato che viene dato alle fiamme. Non si vede Michael morire ma ho già letto che stanno preparando un seguito perché poi chi ucciderebbe un personaggio che frutta talmente tanti soldi?
Tra i personaggi quello che non ho veramente potuto sopportare e che mi auguravo fosse una delle prime vittime di Michael è stato il marito di Karen, Ray. Patetico, comico, ridicolo, snervante e veramente seccante, com’è possibile che hanno messo un tale così? Fortunatamente è stato tolto da ogni futuro cast da the shape, alleluia.

Il film per quanto è vietato ai minori di 14 anni sembra fatto a misura di 15enne, una trama semplicissima lineare che va da A a B, dritta, senza fare una minima deviazione, chi va a vedere il film sa benissimo cosa aspettarsi e non rimarrà deluso. Tutti sanno però ci vanno lo stesso, perché la sala era piena e il film è stato un successo. Però non entrerà nel cult, ormai penso che pochi film moderni ce la faranno, non c’è più quell’atmosfera vera, dei film più antichi se vogliamo dire, Michael Myers è molto credibile ma tutto il resto stenta ad essere interessante. Il primo era perfetto tanto da sembrare uno spettacolo teatrale. I personaggi erano pochi perché erano tutti ne esseri. Anche i due giornalisti del podcast, sembrano quasi una forzatura, non non hanno senso, sono messi lì per dare il via alla storia ma non è che la storia inizia con loro sembra più un pretesto che un contesto. Lo stesso vale per il trasferimento, solo per creare pretesti ad altre cose che si vogliono far vedere. 
Molto però potente è il contrasto di Laurie con Michael, una la nemesi dell’altro. Agli antipodi, Laurie è piena di passione, di rabbia, di attesa, non è stata mai zitta su quello che è successo e vuole far valere le sue idee. Michael invece la vuole uccidere solo perché se la ritrova per puro caso davanti, lui non l’avrebbe mai cercata. Michael sta sempre zitto, si mette una maschera per annullare le sue espressioni ma sappiamo che sotto la maschera era ugualmente impassibile. Un bel contrasto, che sarà sicuramente la base per il prossimo film ma se non si impegnano un po’ di più va a finire come gli altri, primo fantastico e tutti gli altri mediocri e dimenticati. Ce ne sono stati 11 in tutto ma chi li ha visti mai tutti?


+1 stella per la Musica
+1 stella per il personaggio di The shape
-1 stella per il marito di Karen
-1 stella per il plot troppo lineare 
-1 stella per Laurie che ha fatto una figlia

 

Ragazzi qui c’è qualcosa che non quadra, prima mi venite a dire che Laurie è una disadattata che non sa stare con nessuno poi ha avuto addirittura due mariti? Non mi sembra molto disadattata e poi ha avuto anche una figlia? Diciamo solo che questa è una costruzione molto forzata per avere questi due personaggi: Karen una figlia nemica amica della madre e Allyson una nipote che abbassa un po’ il livello di anzianità del cast.  Ma quanto sarebbe stata più potente Laurie da sola? Sarebbe stato tutto sicuramente meno lineare.

Sinceramente ho sperato (anche senza sapere di un sequel già in cantiere) che Michael non venisse ucciso, come ha detto il dottore è un elemento troppo interessante per ucciderlo!