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lunedì 24 settembre 2018

The Nun - La vocazione del male

The Nun - La vocazione del male
(The Nun)

 

⭐️⭐️ (2/5)

 

Titolo originale 🎥  The Nun
Lingua originale 💬 inglese
Regia 🎬 Corin Hardy
Produttore 💵 Peter Safran, James Wan
Sceneggiatura 📄 Gary Dauberman
Storia 📄 James Wan, Gary Dauberman
Musica 🎵 Abel Korzeniowski
Fotografia 📷 Maxime Alexandre
Montaggio 🎞 Michel Aller, Ken Blackwell
Casa di produzione 💵 New Line Cinema, Atomic Monster Productions, The Safran Company
Distribuzione 🎟 Warner Bros. Pictures
Distribuzione Italia 🎟 Warner Bros.
Durata ⏱ 96 minuti
Paese 🌍 Stati Uniti
Budget💰 $22 milioni
Box Office💰 $292.6 milioni
Anno 📆 2018
Data uscita 📆 7 settembre 2018 (Stati Uniti), 20 settembre 2018 (Italia)

 

Cast

 

Demián Bichir: padre Burke
Taissa Farmiga: suor Irene
Charlotte Hope: suor Victoria
Ingrid Bisu: suor Oana
Jonas Bloquet: Frenchie
Gabrielle Downey: la Badessa
Bonnie Aarons: Valak

 

 

Doppiatori


Dario Oppido: padre Burke
Valentina Favazza: suor Irene
Gabriele Patriarca: Frenchie
Barbara Castracane: la Badessa

 

 

Riassunto

 

Monastero Carta, Romania, 1952 
Due suore percorrono un corridoio scuro verso una porta in cui c'è scritto “Dio finisce qui”.
Una delle due entra per trovare qualcosa di indispensabile mentre l'altra, Sorella Vittoria, comincia a pregare. L'altra suora non riesce più ad uscire e viene risucchiata da qualcosa nell’oscurità dopo aver detto a sorella Vittoria di scappare. Questa fugge con la chiave della porta inseguita da un demone. Vittoria si impicca lanciandosi dalla finestra.

Tempo dopo, il ragazzo che porta le provviste alle suore trova Vittorio impiccata.

Al Vaticano hanno saputo che si è tolta la vita la suora E quindi mandano padre Anthony Burke ad investigare insieme ad una giovane novizia dall'Inghilterra, Sorella Irene.
Irene e Anthony si incontrano con il ragazzo delle consegne che si presenta come Francese (Franchie in lingua originale). Francese riporta al luogo  dell’impiccagione, a terra c'è ancora del sangue fresco nonostante siano passate delle settimane.
I tre entrano nell'abbazia e Francese mostra loro il corpo di vittoria che aveva lasciato della cella frigorifera la stessa in cui riponeva le provviste per le suore. Entrano e Francese dice subito che l'aveva lasciata distesa mentre ora la trovano seduta. Burke trova ancora stretta tra le mani di vittoria la chiave di quella stanza, La prende E la seppelliscono. Entrano nella cappella ma non posso ancora entrare nell’abbazia, la badessa li informa che le suore stanno facendo voto di silenzio E non potranno parlare con loro se non li domani.

Anthony e Irene trovano dei posti per dormire nella cappella mentre il ragazzo torna in città passando attraverso i boschi notturni e nebbiosi E vede quella che sembra una suora, La segue e viene attaccato da un demone. Fugge.

Irene racconta a Burke delle visioni che aveva da piccola, visioni che finivano tutte con la frase “Maria indica la via”. Burke invece racconta di quando aveva cercato di salvare un ragazzo di nome Daniel con un esorcismo che lo aveva però ferito a morte.

Più tardi Burke viene svegliato da sogno di una radio che si accende da sola e vede una versione demoniaca di Daniel aggirarsi per la cappella. Daniel fugge nei boschi e Burke lo insegue ancora dispiaciuto, Daniel si ferma e gli esce un serpente dalla bocca che attacca Burke e lo spinge in una bara pronta per essere interrata. Burke si ritrova sotterrato, può solo tirare la cordicella che suona la campana di sicurezza.
Irene si sveglia e vede il demone nella cappella attraverso lo specchio, cerca di attaccarla e lei fugge nel cimitero dove comincia a sentire la campanella di Burke che però viene sommersa dal suono di tutte le altre che cominciano a trillare. Nonostante tutto Irene trova Burke e lo tira fuori, salvandolo.
In quella stessa bara in cui era finito Burke trova dei libri sull’occulto che raccoglie e porta dentro per analizzare. 

La mattina seguente Burke e Irene vanno all’abbazia ma solo Irene può entrare, trattandosi di suore di clausura. Irene incontra sorella Oana che le mostra come loro mantengano un rito perpetuo di preghiere dandosi il cambio per tenere il male sotto controllo.
Oana racconta a Irene le origini di quel demone che ha visto:
molti anni fa l’abbazia era stata costruita come un castello da un nobile chiamato il Marchese dei Serpenti, ossessionato dalla magia oscura. L’uomo voleva evocare il demone Valak, facendolo emergere da un cratere proprio lì. Durante il rito, mentre Valak stava per emergere dalle tenebre arrivarono dei soldati delle crociate che uccisero il marchese e fermarono il demone usando una loro reliquia contenente il sangue di Cristo, riuscendo ad intrappolarlo. Era questo l’oggetto che la suora iniziale era andata a prendere. Valak rimase sigillato sotto l’abbazia finché i bombardamenti della seconda guerra mondiale non riaprirono il varco, permettendogli di uscire. Valak assume le sembianze di una suora per assomigliare a tutte le altre dell’abbazia. Nel frattempo Burke apprende di Valak sui libri che ha trovato nella bara.

Francese è in una taverna con la croce che aveva estirpato dal cimitero fuggendo e respingendo Valak che lo inseguiva.
Nella taverna apprende che la figlia dodicenne del proprietario si è uccisa, le cose vanno male e la gente incolpa l’abbazia, il raccolto va male e altre disgrazie, tutta colpa di quello che alberga in quel luogo.

Burke vuole entrare nell’abbazia ma incontra di nuova la badessa nella cappella. La badessa sembra strana e Burke ritrova sotto il suo velo solo una presenza demoniaca.
Irene è dovuta rimanere nel convento una volta chiuse le porte e uscita dalla sua stanza viene di nuovo attacca dal demone. Burke la sente urlare e cerca di raggiungerla riunendosi con Francese che è tornato munito di fucile per aiutarli. Decidono di entrare nell’abbazia usando ail passaggio che le suore percorrevano per recuperare le cose che venivano portate. Irene trova una suora intenta nella perpetua preghiera mentre li vicino un cadavere è coperto da un lenzuolo. lo scopre per trovare Oana morta. Arrivano altre suore e tutte si mettono a pregare e Irene si unisce a loro. All’improvviso il demone invisibile traccia un pentagramma sulla schiena di Irene dopo aver visto tutte le suore sbaragliate e scaraventate lontano.
Quando Burke e il Francese la trovano Irene si accorge che le suore non erano reali, solo visioni.
Il corpo sotto il lenzuolo non è di Oana ma di una suora mummificata, probabilmente quella che era andata a prendere la reliquia. Burke decide di farle un esorcismo e la induce a prendere fuoco, facendo infuriare il demone. I tre capiscono che Victoria non si era suicida ma sacrificata per evitare che il demone la possedessi, i demoni possono stare in terra solo possedendo un corpo.

Per sconfiggere il demone hanno bisogno di quella reliquia e si dirigono verso le catacombe e la trovano nascosta ma rivelata da una statua di Maria che riflettendo un raggio di luce indica una crepa nel muro un cui infilare la chiave. (Maria indica la via)

Nella catacombe si trova anche il varco da cui è fuoriuscito Valak che si aggira intorno a loro.
Valak attacca Irene e entra nel suo corpo mentre Burke viene di nuovo attaccato dai serpenti di Daniel e uno gli si attacca ad un occhio, accecandolo.
Francese libera Irene da Valak tirandole in faccia un pò di sangue contenuto nella reliquia. Con forza Valak atterra Francese mentre cerca di annegare Irene nella pozza che si era formata sopra il varco. Irene riesce a prendere la reliquia e riemergendo sputa il sangue della reliquia in faccia a Valak, annientarono: Valak è rispedito nel varco che si sigilla automaticamente.  

I tre se ne vanno dall’abbazia, Francese rivela il suo ver nome, Maurice, ma non sa che ha una croce rovesciata impressa nel collo.

C’è una clip del film “The Conjuring”, non siamo più nel 52 ma nel presente. 
Carolyn Perron ascolta Ed e Lorraine Warren parlare ad un seminario, raccontano di quando incontrarono Maurice posseduto e poi suicida. Lorraine ha avuto dele visioni dopo aver incontrato Maurice e quella non sarebbe stato l’ultimo suo incontro con Valak.

 

 

Commento

 

 

⭐️⭐️ (2/5)

 

 

-1 ⭐️ non ho paura
-1 ⭐️ trama blanda
-1 ⭐️ cliché a profusione 
+1 ⭐️ bel set
+1 ⭐️ bel demone 

 

 

Fare un horror non è poi così facile, non è da tutti.
Se non hai l’oscurità dentro non la puoi raccontare.
Sembra esagerato dirlo eppure basta rifletterci un momento per capire che così come una persona che non ho mai sofferto non riuscirà mai a rendere l’idea di cos’è la sofferenza tanto da trasmetterla agli altri, lo stesso vale per la paura.
Questo film da proprio l’idea di un horror raffazzonato, non ho avuto paura perché non c’era niente che spaventava chi l’ha creato, non credevano neanche nei demoni secondo me. Io non ci credo però se non ci credete neanche voi l’horror proprio non viene fuori, non dico che dovete diventare o essere stregoni ma dimostrare un interesse per la materia che vada oltre il semplice scegliere il nome di un demone a caso sulla pagina wiki di “La Piccola Chiave di Salomone”, un grimorio anonimo del 600.

Fare paura non è semplice però ci si riesce con l’impegno. Annabelle c’era riuscita, con delle atmosfere uniche e inquietanti senza neanche tanti effetti speciali, ma che erano in grado di perturbare l’animo di chi guardava il film. Gli effetti speciali se sono troppi recano danno allo spavento, lo attutiscono. 

Faccio un rapido esempio: It. Il vecchio film in due puntate degli anni 90 era di gran lunga molto più spaventoso del nuovo del 2017. It anni 90 mancava di un degno, il mostro per mancanza di mezzi era bruttino. Però altre scene erano state rese in modo impeccabile e davvero terrificante. Ma terrificare non significa che il film ti deve far saltare sulla sedia dato che ti prende un colpo perché arriva qualcosa all’improvviso. Forse ci si confonde un po’ troppo negli horror moderni sempre con questo fattore sorpresa ben diverso dal fattore ti faccio paura. Ritorniamo a It: quello del 2017 era perfetto dal punto di vista grafico ma non faceva paura. Piacevole e perfetto ma niente paura. È come se il libro fosse stato raccontato. Il libro di It va letto per perturbarsi ma se qualcuno ce lo racconta tutte le emozioni le perdiamo. Così era successo anche per il nuovo film, effetti su effetti per un racconto impeccabile ma tranquillo. 


Ma siamo qui per parlare della nostra suora,  questa digressione serviva solo per dire che troppi effetti speciali ledono la paura. 

Ho messo assolutamente una stella per il set, la scenografia, la fotografia, tutto perfetto e suggestivo ma che va bene magari per una cartolina di halloween. Magnifica la composizione di abbazia, cappella con cella frigorifera, il passaggio segreto delle suore di clausura, le catacombe… Mi è piaciuta anche la crepa nel pavimento sommersa da una pozza d’acqua. Per non parlare del cimitero, un classico cimitero dell’orrore. Interessante anche il demone che si traveste da suora per confondersi tra le suore. Sinceramente mi sembra un ragionamento un po’ troppo umano fatto da un demone,  un po’ troppo umanizzato, perché dovrebbe nascondersi tra le suore? Però il demone in tonaca ha sicuramente catturato l’attenzione del pubblico e anche la mia perché sono andata a vedere il film, nessuno mi paga per fare le recensioni e quindi vado a vedere quello che preferisco. Appena visto il trailer mi sono detta “questo lo vedo di sicuro”. Molto probabilmente lo rivedrò dato che la sala era piena di ragazzini scalmanati e forse proprio questo era il pubblico target, adolescenti senza troppe pretese cinematografiche.

 

 

Perché ho tolto una stella per la trama? Perché è troppo blanda, effettivamente cosa succede: una suora si suicida per sfuggire al demone, arriva l’esorcista con la suora e si accorgono che tutte le altre suore sono morte, rimettono nel varco il demone con la reliquia. La trama è semplicissima e in questa semplice trama c’è stato ficcato a forza il francese che era l’unico appiglio con tutta la serie The Conjuring. 
Alla fine del film l’aggancio era che il caso del francese posseduto dal demone faceva parte di quegli studi che i professori Ed e Lorraine Warren presentavano al seminario, seminario con cui inizia proprio The Conjuring. C’è poi il collegamento con lo stesso demone Valak.

Premetto che mi riferisco solo ai fatti del film e non agli studi dei Warren. Tutto riguardo al demone sembra trattato con molta leggerezza, stiamo parlando di demonologia, si è scelto un demone veramente scritto in un libro “La Piccola Chiave di Salomone”, è un grimorio anonimo del Seicento, un libro di demonologia, conosciuto anche come Lemegeton. 
Il demone scelto è Valak (conosciuto anche come Valac, Volac, Valax) è un bambino con ali d’angelo che cavalca un drago a due teste, porte risposte riguardo tesori nascosti.  
Nel grimorio non si parla di Valak in forma di suora. 

Tutto ciò mi ricorda “Hereditary - Le radici del male”, film uscito nelle sale italiane il 25 luglio scorso. La trama inglobava Paimon, un altro demone tratto sempre da “La Piccola Chiave di Salomone”. Anche qui veniva preso il nome e poco altro, almeno l’aspetto combaciava anche se non si vedeva. Quindi sembra pratica comune dei moderni film “horror” di aprire un grimorio e prendere il primo demone che capita tanto per metterci qualcosa di “vero”.

 


Il punto è che quando si tratta di demoni, esorcismi, crocefissi che si ruotano, pentacoli rovesciati… si dovrebbe calzare molto la mano se si vuole impaurire davvero lo spettatore, facendo leva sulla cultura religiosa inculcata dalla Chiesa che incute nei fedeli la paura nel demonio. In questo film non ho visto l’intento di utilizzare tutto questo terreno fertile per una paura vera ma si è preferito una paura finta, ma una volta a casa chi ha paura di una suora mummificata che gira per l’abbazia? 
Da qui mi aggancio all’altro problema per cui che a tolto una stella, i cliché. Ho scritto che sono a profusione ma perché ce ne sono una marea. 
Adesso ne elenco qualcuno:

  • Il cimitero nella nebbia

  • Ritrovarsi in una bara sottoterra vivi

  • Libri dell’occulto

  • I templari

  • Il varco del demone da chiudere

  • Le suore malefiche

  • L’esorcista

  • Il villaggio che punta il dito

  • Crocifissi che si girano

  • Il pentacoli rovesciati e tatuati


Ridicoli sono i libri trovati nella bara in cui Burke viene buttato e che poi viene interrata. Appena se ne tira fuori trova lì dentro i libri dell’occulto che studiava il marchese dei serpenti quello che ha risvegliato il demone e lo aveva fatto risalire dall’inferno. Perché quei libri erano in quella bara? Sembrano solo una caricatura di quello che dovrebbero essere, pagine scarabocchiate in stile matto del manicomio, annotazioni casuali con simboli senza senso che Burke legge a lume di candela per capire improvvisamente tutto.
Per quanto riguarda il demone mi era piaciuta la storia fino a un certo punto che mi ha fatto storcere un po’ la bocca. Va bene il fatto che il nobile antico risveglia il demone, perfetto. Va anche bene che ci volete mettere i crociati che lo sigillano di nuovo grazie alla reliquia con il sangue di Cristo. Va bene. Ma poi mi dite che si risveglia perché i bombardamenti della seconda guerra mondiale creano una crepa. Adesso qui bisogna distinguere se la crepa per far venire su un demone è fisica o spirituale. Allora bastava che il marchese si metteva a picconare il pavimento invece di leggere libri esoterici. Non va bene, le bombe che aprono il varco demoniaco sono una via troppo stirata. 
Mentre il francese fugge nel cimitero inseguito dal demone stacca una croce di legno che fungeva da lapide per difendersi e poi va alla taverna portandosi dietro questa croce che appoggia al bancone mentre beve. Mi sembra un po’ troppo una caricatura, durante un horror non si può fare la commedia.
Poi alla taverna dicono che una ragazza si è suicidata, il raccolto va male…ma tutto questo per colpa del demone? Va in giro a far danni? Vestito da suora? O da contadina? Argomento che rimane li sospeso e non più ripreso.

Ci sono un paio di scene suggestive ma lasciate un po’ troppo a se stesse:
il demone entra nella camera di Irene e appena entra fa girare il crocefisso sopra il letto; Irene prega con le sorelle e viene marchiata sulla schiena dal demone con un pentacolo.
Sono due scene molto di effetto ma mi lasciano sempre con l’incertezza del motivo per cui il demone dovrebbe fare queste cose, sembra quasi che si stia prendendo gioco di quelli che vuole possedere.

In un momento di calma i due protagonisti si raccontano delle vicende del loro passato.

Burke racconta di quando aveva liberato dal demonio un ragazzino, Daniel uccidendolo con il suo esorcismo. Perché Daniel si presenta come un demonio all’abbazia? Perché Daniel lancia dei serpenti al sacerdote? Mi sembra un’altra forzatura, un evento del passato si ripropone esattamente  appena dopo che è stato raccontato.

Irene racconta di quando aveva delle visioni da piccola che terminavano tutte con una frase che le ronzava per la testa: “Maria indica la via”. Giunti nelle catacombe trovano quello che stanno cercando indicato dato una statua di Maria. La statua indica la via per prendere quello che serve per sconfiggere il demone.
Non riesco ad afferrare il collegamento. Le visioni della suora vengono descritte come oscure ma sembra quasi che il messaggio sia divino, come mai era stata già informata di quello che avrebbe dovuto fare? 

Concludo analizzando un particolare della fine. Con il sangue della reliquia Un finale affrettato e scontato ma soprattutto senza neanche una nota di magia. Così come mi era sembrato patetico l’arrivo dei crociati a fermare il malefico marchese dei serpenti guardavano proprio mentre apriva la porta a Valak così mi sembra poco potente questa conclusione. Fortunatamente vediamo che il francese ha un crocefisso girato impresso sul collo, neanche si è accorto che è stato posseduto ma quindi non si è chiuso niente? Però si è visto che si chiudeva quindi chi era quello chiuso nel varco?


Un film piacevole da vedere, è puro intrattenimento,  di paura non ce n’è, neanche se ti concentri, neanche se vai sempre alla messa.
 È un peccato perché c’era moltissimo materiale per terrorizzare tutta la sala cinematografica. La mia più grande paura è che non c’è più un film in grado di farmi paura.

 

 

 

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