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sabato 16 giugno 2018

L'ultima battaglia

L'ultima battaglia (La ragazza drago, #5)L'ultima battaglia by Licia Troisi
My rating: 1 of 5 stars

⭐️ (1/5)


Non ci siamo, ho sperato in qualcosa di esplosivo almeno nel finale ma poi non ci speravo neanche tanto, questo libro anzi questa serie di libri è stata una completa delusione, di fantasy non c’è niente, sembra una favola per bambini omologati. Perché dico che di fantasia non c’è niente? Perché sembra tutta una forzatura, con Nihal morta e sepolta man mano è andata scemando sempre di più la vena artistica di chi scrive. Purtroppo forse è proprio per questo che è stata fatta morire, lei era l’apice, il culmine, una potenza, un’espressione viva di un’idea e dopo che è morta lei tutto il resto è diventato sempre più insipido, meccanico, scritto perché si voleva scrivere e non perché si sentiva, non più un’opera d’arte ma un’opera scritta per il piacere di venderla. Ovviamente non si può dar torto a chi scrive che voglia guadagnare ma come sempre succede fare una cosa per il solo guadagno va a ledere tutta la parte artistica, l’arte, così che un libro è una forma d’arte, deve scaturire dall’artista perché questo la sente e non perché la vuole, o peggio la vuole vendere, l’arte non può essere fabbricata.
Questo libro è fatto da 400 pagine, parole scritte con caratteri giganti e righe distanziate tantissimo, l’occasione per fare un bel librotto dalla copertina che cerca di essere accattivante ma purtroppo Sofia è brutta, non piace, non c’è niente di lei che sembra dire “sono una vera guerriera” e neanche “sono una ragazza normale che fa la guerriera”. Un fallimento completo. Le prime 100 pagine sono fatte da sproloqui, un parlare infinito di questi ragazzi che si trovano a casa del professore che decidono cosa devono fare, si pentono ancora per aver ucciso un nemico e non sanno neanche quale sia il prossimo passo.
Lo stile di scrittura è pieno di ripetizioni, sia di concetti ma anche di parole, di frasi. Per esempio all’inizio quando ci sono tutti questi assoggettati che sono una specie di zombie alcuni di loro si chiedono: “li uccidiamo?”, (giustamente) e per più di due volte viene detto: “Sono esseri umani innocenti”. Amen. Altre ripetizioni: i gingilli di Karl. Karl dovrebbe essere una specie di piccolo scienziato pazzo che viene detto anche nerd, non dice mai una parola sensata e non fa quasi mai niente. Il problema è anche questo troppa gente da gestire e o si sa fare o molto spesso si muovono sempre due ovvero Sofia e Fabio e gli altri stanno fermi nello sfondo. Ecco anche perché il professore vieni messo subito kappaò, per evitare di avere un’altra persona da gestire.
Poi ci sono sempre quelle cose che vengono fuori, quei miracoli come il codice morse, perché Nida lo sa? Guarda caso lo sanno anche gli altri.
Dopo noiosi discorsi in stile “cosa facciamo” si capisce che bisogna ancora tentare di trovare altri frutti e questa sembra davvero la saga del fruttivendolo. Adesso vanno cercati tre pezzi dell’ultimo frutto che vengono localizzati con il sangue Nida iniettato in Fabio. Qui Grey’s Anatomy non ti ha insegnato niente mi sa! Ma va bene.
Individuati dove si trovano questi tre pezzi ecco che si formano le coppie che avevo preannunciato nel commento al libro precedente:

Chloe e Karl vanno a Napoli
Fabio e Sofia vanno a Matera
Ewan e Lidja vanno a Palermo

Ma questo tour dell’Italia serve per rallegrare i fan di queste città così che si sentano più stimolati a comprare libro?
Ma perché dividere i gemelli!? Che poi si sentono deboli e sconsolati? Per fare le coppie.
Altri particolari davvero bruttini della scrittura: Chloe e Ewan parlano in italiano con pezzi di inglese senza senso... parole semplici che saprebbero dire in italiano… Poi c’è anche una parola difficile che secondo me non usano neanche gli inglesi…Chloe dice “treacherous” e Ewan traduce “infida”, si sente che è stato preso il vocabolario, si è cercata la parola italiana “infida” e si è presa la traduzione ma un inglese non lo userebbero mai, lo sai come suonerebbe a loro? Una parola arcaica. I ragazzini poi che usano queste parole? Patetico. Cosa avrebbero detto? Non mi fido. Ma scrivi in italiano che siamo in Italia.
Un’altra cosa che mi fa davvero sorridere, anzi ridere è che nonostante il mondo sia in pericolo, nonostante un animalaccio pazzesco li sta cercando questi cosa fanno?Mangiano tutti insieme felici come se fosse sempre domenica e dormono tutti nello stesso momento, quando si fa notte… Non è che uno magari rimane a fare la guardia, no dormono tutti insieme e poi si fa la colazione, la madre dei gemelli è rimasta in vita per mettersi a fornelli! Ci possiamo anche discostare da quello che facciamo noi scrittori durante la giornata e gestire in modo fantasioso quello che fanno i personaggi in una situazione ben diversa dalla nostra, o no?

Poi ci sono riferimenti alla cultura pop apprezzata da chi scrive al momento: Nightwish (ahahaha, scusate ma qui mi fa davvero ridere, Fabio che sente questa musica proprio no!) ancora la canzone dei Muse, Il signore degli anelli.... certo, con l’animalaccio fuori casa i ragazzi si mettono a leggere un libro poi “il signore degli anelli” che è così semplice e si può leggere una pagina a caso!
Nel libro i gemelli di Kuma non si fa altro che parlare di Harry Potter in questo de il signore degli anelli forse stava leggendo questi libri durante la stesura?
Gli Assoggettati sembrano troppo gli zombie di The Walking Dead, però non si possono uccidere perché non hanno fatto niente di male!
Poteva essere carina l’idea che era scesa una notte eterna ma purtroppo sembra proprio uguale a quella della terra della notte nel mondo emerso (sono finite le idee, 🌙 buona notte 😴 )

I sentimenti vengono solo raccontati ma non espressi, non passano a chi legge che osserva questi bambocci fare finta di avere relazioni interpersonali. Prima Sofia era contenta di avere un’amica con Lidja adesso non si parlano mai. Il momento più basso della narrazione è stato toccato quando a Matera è ricomparsa la madre di Sofia. Guarda caso si trovava proprio lì dov’erano andati Sofia e Fabio. Possiamo dire che questa donna è il più grande deus ex machina del morendo perché era comparsa improvvisamente anche a Edimburgo mentre indagavano la e poi eccola qua a Matera e guarda caso si è pentita e guarda caso Sofia è incazzata ma poi si è messa a piangere quando guarda caso sua madre si è sacrificata, banale e prevedibile e noiosissimo.
Mi è caduto veramente tutto quando Fabio ha cominciato a fare quei discorsi sul rapporto madre figlia, ma io non capisco, se chi scrive diventa genitore ha davvero la necessità di dire in mezzo ad una battaglia mondiale quanto sia importante il rapporto madre figlia? Just saying, direbbe Chloe.
Fabio ci da altre pillole di saggezza. Odiare non serve a niente, la vendetta ti fa stare male bla-bla e bla, dice Fabio per voce dello scrivente, tutti discorsi fatti da chi non è mai stato in una situazione tanto tremenda da dover odiare veramente qualcuno. Certo, odiare non serve a niente ma lo dice solo chi non ha mai odiato davvero e se non hai odiato davvero significa che non hai avuto persone che ti hanno trattato così male da doverle odiare, buon per te.
La madre si sacrifica perché altrimenti la sua presenza sarebbe stata scomoda, cosa avrebbe fatto Sofia, andava via dalla casa del professore pervertito?
Ritrovati i frutti del fruttivendolo il professore riattacca i pezzi e gli altri mangiano come sempre tutti contenti e poi Sofia e Fabio si abbracciamo stretti stretti. Ma davvero? Stretti stretti, che teneri.

Riattaccati i pezzi del frutto rotto vanno nella bolla sotto il lago a curare i feriti, qui siamo a pesca di idee da il mondo sommerso, o sbaglio?

( 🎶 Rosso, giallo più rosa, verde e blu i colori Power Rangers ... 🎶 )
Una delle cose più raccapriccianti è il dialogo in cui Sofia dice a Lung: i loro nei si sono infranti. Che schifo ragazzi, sembra che dica “i loro brufoli sono stati spremuti”. Questa idea dei nei è stata davvero la cosa meno artistica he abbia mai letto, una roba talmente brutta che fa senso.

Lung dona loro delle sfere che diventano delle armi fatte di pelle e di ossa di draghi, come se un vegetariano si mettesse una pelliccia e festeggiasse con una bella bistecca. Ma ti piacciono o no i draghi?

Quando stanno tutti bene inizia lo scontro finale che mette tutto apposto e toglie di mezzo anche i draghi. Nello scontro si fanno fuori tutti i draghi, buoni e cattivi, piazza pulita. Viva la normalità, ecco perché non c’è fantasia, un’opera di fantasia avrebbe mantenuto un certo livello di fantasia anche alla fine invece qui tutto è tornato normale, normale non è fantasy. Normale è una tragedia.
Ovviamente Nida muore nello scontro se no come si faceva, nessun tipo di normalità la prevedeva.


Finalmente si giunge all’epilogo. Ho davvero sperato che Sofia avesse vissuto una sua qualche pazzia o forse una malia, un tocco da maestro che avrebbe potenziato tutti quei libretti precedenti risollevandoli dal loro piattume e magari aprendo la porta verso un sesto e più accattivante libro. No, Sofia non è matta, non ha sognato tutto, è tutto a posto. Ovviamente tutto il mondo si è scordato tutto, in una riga risolto un gran problema. Chissà poi per quale strano incantesimo si sono scordati.
Fine, anche l’ultima speranza è morta. Niente un esperimento completamente fallito che ho letto solo per inerzia ma è davvero stato pessimo, la magia è finita, questi sono libri per il marketing, libri scritti per essere venduti e basta. Purtroppo sono costretta a pensare che cambiando l’ambiente circostante se lo scrittore si trova in una condizione di vita migliore porta la scomparsa della capacità di creare opere d’arte. Non sono certo la prima a dire che l’arte è frutto del disagio, almeno quella più vera e più potente. Cinque libri per dire che cinque draghi si sono incarnati in sei ragazzetti stupidi che hanno cercato i frutti per fare una bella macedonia che è andata di traverso al drago cattivo (e a quello buono anche). La trama è debole, forse ci si rifà troppo a delle idee preesistenti come quelle dell’albero del mondo ma questo perde tutta la sua potenza, dato che poi scompare del tutto. Un libro fantasy che finisce con la morte di tutta la fantasia e di tutta la magia, una catastrofe. I ragazzetti rimangono alla fine solo con queste pietre e uno può pensare che magari un giorno… No le buttano via!


Forse gli scrittori dovrebbero scrivere un sacco di libri prima di diventare famosi così che rimangono tutti di un certo livello. Come dice Piton “la fama non è tutto”.


“aliena”/



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