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giovedì 28 giugno 2018

L'uomo del Labirinto 📖

L'uomo del labirintoL'uomo del labirinto by Donato Carrisi
My rating: 2 of 5 stars

⭐️⭐️ (2/5)


​Personaggi 

Samantha, Sam, Andretti, vittima
Tony Baretta, compagno di scuola 
Mike, amico di Tony
Tina, amica di Sam
Dottor Green, profiler
Bruno Genko, investigatore privato, protagonista 
Quimby, tenente in pensione, proprietario del Q-Bar
Bauer, agente incaricato del caso 
Delacroix, agente incaricato del caso 
Linda, trans amico di Bruno 
Tom Creedy, cacciatore di frodo che trova Samantha 
Simon Berish, con Hitchcock, agente speciale amico di Mila
Tamitria Wilson, affidataria
Mordecai Lumann, esperto di fumetti
Robin Sullivan, vittima e carnefice
Peter Forman, dentista 
Maria Elena Vasquez, responsabile dell’ufficio persone scomparse, scomparsa
Padre Edward Johnston 
William, Bunny, il custode
Paul Macinsky, amico d’infanzia di Robin
Clara Green, profiler


Riassunto dettagliato (spoiler alert 🚨)

Capitoli 1-9

Bruno Genko è un investigatore privato con una malattia incurabile giunto al limite della sua aspettativa di vita di due mesi quando viene ritrovata Samantha, una ragazza scomparsa quindici anni prima quando aveva 13 anni. I genitori si erano rivolti a lui che non aveva saputo trovarla fallendo come la polizia. La madre è morta sei anni prima e il padre si è rifatto una famiglia.
Samantha è stata ritrovata con una gamba rotta in stato confusionale nei pressi di una zona paludosa, è stata avvistata da un cacciatore di frodo, Tom Creedy, che con una chiamata anonima aveva avvertito la polizia. Bruno l’aveva trovato con facilità dopo aver chiesto di sentire la chiamata a Delacroix e Bauer, i due poliziotti che si occupano del caso. Il ragazzo aveva detto che la ragazza era seguita da un uomo vestito da coniglio.

Samantha viene interrogata da un profiler, il dottor Green. È stata trovata drogata, il suo rapitore la riempiva di allucinogeni. Samantha non sa quanto tempo è passato. Veniva tenuta in un labirinto, corridoi su cui si aprivano molte stanze, alcune aperte, tra cui un lurido bagno. Un giorno ha trovato un cubo di Rubik, risolta la prima faccia ha trovato poi del cibo, risolta la seconda un materasso, quando ha smesso ha perso cibo e acqua. Una faccia di nuovo completata e ha ritrovato del cibo.
Le prime pagine in cui lo scrittore ci presenta Sam sono raccapriccianti, un uomo che cerca di entrare nella testa di una tredicenne… Lascia perdere, sei lontano anni luce. 
Scrittura maschile, fredda e tecnica, azioni dopo azioni senza sentimenti. Non ci si affeziona ai personaggi ma la storia è interessantissima. Il libro è infatti cominciato molto bene, io avrei allungato di più il tempo di detenzione da 15 anni a magari anche 30. Il coniglio purtroppo fa venire in mente Donnie Darko, vedremo. 




Capitoli 10-24

Bruno pensa a quello che ha detto Tom, sembra che il rapitore abbia lasciato Samantha di proposito in quella palude, che il labirinto non si trovi li, ma che il rapitore sia andato li per divertirsi a inseguirla.
Bruno pensa al dettaglio del coniglio, si collega al sito del Dipartimento e va in cerca di informazioni nei database della polizia, cerca coniglio e trova un file di un rapimento di un bambino avvenuto negli anni 80, 3 giorni. R. S. di 10 anni.  Il file è molto scarno, l’archivio dei bambini scomparsi non era informatizzato, doveva telefonare alla responsabile dell’ufficio Maria Elena Vasquez, un nome che non mi era nuovo. Risponde invece la gente speciale Simon Berish, Che aveva incontrato nella palude accompagnato dal suo cane poliziotto Hitchcock. Bruno finge di essere Bauer E l’altro di Rivera altre informazioni.
Quando è stato ritrovato, tornato a casa spontaneamente, RS ha cominciato ad avere comportamenti strani tanto che i genitori se ne sono liberati ed è stato affidato alle cure di una casa famiglia alla fattoria Wilson.
Bruno va subito alla fattoria dove incontra Tamitria Wilson un’anziana signora che si occupava la sua fattoria con il marito ormai defunto di ospitare ragazzini problematici e dalla descrizione capisce subito che RS e Robin Sullivan. Parlando di conigli lei porta Bruno nel seminterrato dove gli fa vedere uno strano fumetto con un coniglio come protagonista e poi lo stordisce. Quando Bruno rinviene è rinchiuso nel seminterrato e l’anziana signora ha un ospite che ben presto le spara. Bruno riesce a scappare ma il suo aggressore che molto probabilmente Robin gli ha rubato il portafoglio. Bruno ha però il fumetto. Bruno va la polizia in forma gli agenti, mandami una pattuglia ma non trovano nessun cadavere, bruna convinto che Robin lo abbia lasciato sfuggire.

Non dice niente di Bunny, il coniglio del fumetto che però porta da Mordecai Lumann, un esperto di manga e fumetti che gli rivela che quel numero di Bunny è un esemplare molto raro, senza numero di serie e con una particolarità grottesca, si tratta di narrazione speculare, una tecnica grafica nuova già nell’ottocento secondo la quale appoggiando uno specchio sul fumetto si potevano vedere scene raccapriccianti.
Bruno decide di investigare attraverso il Deep Web, l’Internet oscuro dentro Internet. Lascia un messaggio sul social di quella parte oscura della rete in cui scrive che cerca Bunny, un coniglietto con gli occhi a forma di cuore. Quando si sveglia vedi che la risposta è un video in diretta, la sua amica Linda sta venendo aggredita da un uomo. Va a casa sua e la trova morta, ma non si tratta di Simon perché ha mandato al suo posto un certo Peter Forman, un dentista. Robin aveva minacciato Peter imprigionando la sua famiglia. Peter ferito viene ricoverato nello stesso ospedale di Samantha.
Bruno incontra la moglie di Peter, sembra che questo abbia riconosciuto l’aggressore, si tratta di un giardiniere che avevano assunto in nero. La donna mi fornisce un identikit. Una donna dice a Bruno che l’uomo gli ha detto di lasciargli un messaggio, ovvero che Robin Sullivan non salutava
Samanta si ricorda di una porta di ferro dietro la quale è venuta fuori una volta una ragazzina, aveva la chiave e l’avevo aperta, aveva anche un coltello, il rapitore aveva detto lei di ucciderla per guadagnarsi la sua libertà. Samantha riesce a rimetterla dalla tua parte la porta a chiuderla. La lascia morire di fame di sete.
Samantha comincia ricordare che aveva avuto una figlia, che l’aveva fatto molta compagnia.

Il libro è molto più incentrato sulle investigazioni che su quello che è successo a Samantha, un po’ mi dispiace eppure penso che la storia di base sia davvero ottima, mi piace l’idea di Robin, una vittima che diventa carnefice e mi piace l’idea di Samantha che addirittura ha avuto una figlia nel labirinto. Continuo a pensare che l’idea del coniglio sia troppo uguale a Donnie Darko ma ho adorato l’originalità del fumetto malefico ovvero che rivela scene raccapriccianti attraverso lo specchio anche se concretamente non capisco bene come possa essere possibile. Mi è piaciuta anche l’idea della fattoria casa famiglia e del suo sotterraneo con il fumetto, l’unica cosa che ho trovato un po’ strana è il comportamento dei cani della signora Wilson, dove sono andati a finire? Sembra quasi che lo scrittore non sappia bene come si comporterebbero due cani. Un po’ confusionaria anche l’idea del deep Web però non essendoci mai andata non so bene come ci si va ma mi rimane alquanto oscura la ragione per cui Bruno ha bisogno di una memoria esterna per entrare nel Web oscuro. Un ottimo libro ma ancora senza sentimenti, trama ineccepibile, personaggi freddi e non Vitali, sembrano pedine.




Capitoli 25 to the end

Bruno va all’ufficio persone scomparse dove trova ancora l’agente Berish. Questo gli dice che la sua collega, Maria Elena, Mila, Vasquez, la responsabile di quell’ufficio sta seguendo una pista sotto copertura ma risulta scomparsa da settimane. Berish fa vedere a Bruno il fascicolo del caso Sullivan, sembra che sia cresciuto nello stesso quartiere di Samantha.
Osservando una foto che ritrae il piccolo Robin e un amico su un campo di calcio ne trova uno nel quartiere di Samantha, nei pressi di un oratorio. Il parroco gli parla del suo predecessore, padre Edward e della sua biblioteca di fumetti e di William, Bunny, il custode, che ora si trova ricoverato morente. Il sacerdote lo porta in un locale caldaie dove viveva il custode, qui trova altri fumetti del coniglio malefico e una pellicola macabra e oscena. Genko va a trovare William, Bunny, in una specie di ospedale per senza tetto. Lo chiama Bunny e questo comincia a raccontargli, anche lui da piccolo era stato segregato e seviziato da un uomo che si faceva chiamare Bunny. L’uomo è stato catturato e alla sua morte in prigione ha fatto testamento e ha nominato William suo unico erede lasciandogli anche un messaggio: passa il testimone. Negli anni 80 per questo William ha rapito e abusato di Robin. L’amico nella foto con Robin è Paul Macinsky, il custode lo manda a casa sua.
Paul e Bruno si scontrano e trovando un disegno della figlia di Peter Bruno capisce che Paul è il giardiniere dei Foreman e Peter è Robin. Bruno ha un infarto. Paul chiama l’ambulanza, lo salvano e lo portano in ospedale. Qui in fin di vita dice alla dottoressa di avvertire Berish.
Peter/Robin è ormai il rapitore, al contrario del custode che amava la paura dei bambini lui cerca quella delle ragazzine. Diventato dentista Peter rapisce ragazzine e le porta nel labirinto finché non incontra e rapisce Samanta gli permette una stabilità mentale e di costruirsi una famiglia di facciata. Dopo che Robin ha portato via dal labirinto la figlia di Sam questa ha cominciato a lasciarsi morire e allora lui l’ha portata nel bosco per un ultimo gioco durante il quale ha capito di amarla e ora la rivuole. Robin va nella stanza che pensa essere di Sam, si è accoltellato da solo (facendo credere che era stata Linda) solo per farsi portare in ospedale. La polizia però allertata da Berish allertato da Bruno ha preparato un agguato e lo catturano.
Bruno nel frattempo è morto. La polizia deve ancora rivelare alla stampa l’amara verità: Samantha è in una specie di coma, uno stato catatonico. Il padre non è ancora arrivato.
Samantha comincia a ricordare sua figlia, ma poi si ricorda che lui gliel’ha portata via. Veniva a trovarla, al buio.
Samantha parla a Green del giorno in cui il suo rapitore le ha portato della pizza, poi riceve al telefono della sua stanza una misteriosa telefonata che accenna alla pizza...Samantha comincia a insospettirsi, il dottor Green le rivela che sta prendendo degli psicofarmaci e che le sta facendo credere che è Samantha, è un anno che la tiene prigioniera, non è in ospedale ma segregata. Riesce a fuggire e riesce a ricordarsi di essere Mila....




Commento finale alla trama

“Durante la sua breve segregazione il terrore aveva scavato e lui onora Jean e profonda. Un luogo distante sconosciuto in cui Robin adulto aveva accumulato desideri inconfessabili, oscure pulsioni, germi di violenza.”
Ho preso questa frase per spiegare quello che ho notato in tutto il libro, tutto viene descritto, i sentimenti buoni e anche quelli positivi, invece di dirci che qualcuno ha desideri inconfessabili perché non ci dici cosa pensa, facci entrare nella sua mente, non ci dire che è cattivo, dicci quello che pensa, cosa vorrebbe fare… questo essere cattivo, oscuro, mostruoso rimane sempre solo sul vago abbiamo, non si ha il coraggio di scendere nella profondità dell’oscurità che viene così spesso citata.
Penso che il problema sia che chi scrive non ha mai vissuto l’oscurità e può solo descriverla in questo modo dicendo che è tutto brutto, tutto scuro, usando mille cliché. Non dice che per scrivere di un omicidio si deve essere assassini ma come minimo studiare un po’ il comportamento di un assassino vero e non descriverlo solo per frasi fatte.
Mi sono stupita alquanto alla fine quando scoperto come Robin era Peter in quattro e quattr’otto si conclude tutto il libro, Bruno muore, Peter cerca di riprendersi la sua vittima dopo aver capito che l’amava, viene arrestato, e si viene anche scoprire che, colpo di scena, Samantha è in coma. Già dalle prime pagine l’organizzazione strutturale della trama, con le parti di Samantha nettamente separate da tutto il resto, faceva presagire che ci sarebbe stata una strana sorpresa alla fine a proposito di Samantha e Green. Il fatto che in realtà Samantha si trovi ancora nel labirinto non è stata una sorpresa però è stata gradita come idea peccato che non si trattava di lei ma di questa intrusa Mila. Mila non c’entra niente con niente e queste due storie, quella di Samantha e quella di Mila, stanno attaccate con lo scotch, rendendo il finale davvero deludente, spinge a forza una trama di un altro libro (che non conoscevo) in questa storia che comunque stava in piedi benissimo da sola, anzi meglio. Nella copertina del libro infatti non c’è scritto niente riguardo al fatto che si tratti del terzo volume della saga di Mila, così che un compratore sarebbe stato frenato dall’acquisto di questo libro se non aveva letto i precedenti altri due. Di solito le saghe vengono annunciate anche nel titolo e non con amare sorprese durante la lettura.  Maledetto marketing. Peccato, mi piaceva davvero l’idea che Samantha era di nuovo nel labirinto. Poi diciamoci la verità, che Mila prima tutta stordita che non capisce cosa le sta succedendo poi trova tutte le forze per sottomette il suo aggressore e fugge come se fosse  Lara Croft, davvero poco credibile anzi per niente con questi psicofarmaci che le erano anche stati somministrati, magicamente spariscono. Gli psicofarmaci danno un’estrema sonnolenza, non forza.
Anche il cane di Paul viene fatto muovere in modo poco credibile: innanzitutto perché un cane dovrebbe stare in bagno? Se un cane è al secondo piano pensi che ti nota solo se tu vai al secondo piano? Un cane in bagno al secondo piano sarebbe venuto di corsa appena qualcuno avesse aperto la porta anche se rimaneva lì al primo piano. Si denota una scarsa conoscenza del comportamento dei cani di cui si poteva fare a meno, evitare di inserirli dato che non sono fondamentali per la trama.
Dove è andato a finire il padre di Samantha? C’è voluto tutto il libro per rintracciarlo e poi non si sa com’è andata finire, dopotutto è il padre, si comporta in modo alquanto strano non comportandosi affatto. E la figlia? Che senso ha che il rapitore la portata via? Sembra solo una scusa per poter dire che lei di conseguenza ha cominciato a comportarsi male e di conseguenza lui ha fatto la caccia nel bosco… Stratagemmi. Allora dovevi evitare di dire che aveva avuto una figlia oppure dovevi trovare il coraggio di dirci che l’aveva uccisa, non penso che l’ha messa davanti alla porta di una chiesa.
Non capisco perché il dottore fasullo, ovvero il carceriere di Mila, si chiama Green esattamente come il profiler che lavora con Samantha che poi un profiler come fa a lavorare con qualcuno che non risponde? Questa storia del dottor Green doppio sembra solo uno stratagemma letterario per confondere il lettore senza però una base su cui appoggiarsi.
Confermo quello che ho detto commentando le parti precedenti del libro, mancano i sentimenti, i personaggi si muovono come delle pedine sulla scacchiera, non ce ne importa niente di loro, possono morire ma a noi non ce ne importa niente. Il coniglio non è qualcosa di poi così interessante come quello di Donnie Darko anche se lo fa ricordare continuamente. Un libro in cui muoiono solo i buoni. Perché far morire Bruno, solo per creare un po’ di suspense? Si poteva fare che non moriva più. Gli agenti di polizia incaricati al caso sono senza personalità, si sa solo che uno è biondo e uno nero, ma non sappiamo niente di loro né di cosa pensano né di come si muovono o di chi sono. La storia nel complesso era cominciata molto bene ma con l’introduzione di Mila è precipitato tutto, con il capitolo finale che ha rovinato il libro, Mila appartiene a un’altra storia che non conosco e che comunque non mi interessava trovare in questa, già completa e ricca. Potevano invece essere esplorate molto più ampiamente tutte quelle cose che sono state presentate come la fattoria, Linda, la misteriosa memoria esterna di Bruno…e il labirinto? Non è mai stato trovato si dice solo che è a casa di Robin… Ma nessuno lo troverà mai? E l’altra ragazza? Era vera o no? Ma poi il labirinto come può essere nel seminterrato? Telecamere? La fine è un po’ troppo frettolosa pare quasi che lo scrittore non aveva più voglia di dedicarsi al libro, dicendoci come stanno le cose facendole pensare a rapitore steso sul letto dell’ospedale, peccato. Ah poi, ma che oscuri segreti aveva Bruno nella sua memoria esterna? Perché non ha semplicemente cancellato i file? Che ha fatto di tanto terribile!? Tony che fine ha fatto? C’era tanto da scrivere invece che parlare di Mila.



Commento alla copertina

Infine sono rimasta molto colpita in modo negativo dalla copertina: ma cosa sarebbe quel gomitolo che si presenta al centro? Ma cosa c’entra? Sembra una copertina scelta a casa e pensare che di spunti artistici questo libro ne offriva davvero tanti per esempio: Bunny, il cubo di Rubik, la fotografia dei due ragazzini.... Invece si è scelto di ignorare l’arte, forse perché non si desiderava investire su una copertina bella per attirare, un libro scritto per fan già esistenti. Ecco quindi questa copertina davvero orribile senza senso generata dal fatto che non sapeva cosa metterci e ci si è messo quel coso. Un labirinto? Che magari proseguiva nella copertina dietro, invece che la foto dello scrittore, un primo piano spropositato, ma perché?

Commento alla dedica

La dedica al figlio, “la mia opera più bella”. Come dedica è un po’ bruttina, perché una persona è un’opera? Sicuri? Non solo un’opera ma un’opera da paragonare con i libri? Forse non ho capito bene.

Commento ai ringraziamenti 

I ringraziamenti sono freddi come tutto il libro, schematici, un elenco. Alcuni nomi sono scritti senza che sembra neanche un ringraziamento. Poi grazie ai genitori e alla sorella, ma di cosa? Non ho capito, ti hanno aiutato a fare il libro? I ringraziamenti servono per ringraziare la gente per qualcosa inerente al libro....almeno io la vedo così, ringraziare i genitori perché esistono? Almeno scrivici perché li ringrazi!!
Poi la ciliegina sulla torta: Sara, la mia “eternità presente”. Ma cosa vuol dire? Poi scritta così non sembra un ringraziamento. Perché le virgolette? Boh. Non ci arrivo. Ma avevi voglia di scrivere i ringraziamenti? Ma Sara ti ha aiutato a scrivere? Mah. Hai anche un’eternità passata? 


“aliena”/



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